Centralina "abusiva" costruita nel Parco condanne totali per 2 anni e tre mesi

Giovedì 6 Dicembre 2018 di di Olivia Bonetti
Il cantiere della centralina in zona Parco
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GOSALDO - Nove mesi di reclusione ciascuno e il risarcimento di 20mila euro all’ente Parco Dolomiti Bellunesi e 10mila alla Regione. È la sentenza pronunciata ieri, in Tribunale a Belluno, dal giudice Domenico Riposati per il caso della centralina “abusiva” di Eva Valsabbia srl in Valle del Mis, nel comune di Gosaldo. Alla sbarra c’erano: l’amministratore delegato di Eva Valsabbia, Pietro Bonomini, 46 anni della provincia di Brescia, il direttore dei lavori Dario Mattiuzzo, 41enne di Conegliano e Georg Niederkofler, 62enne della provincia di Bolzano, amministratore delegato della Alpenbau di Trento, che ha effettuato i lavori. 
LE ACCUSE
Erano chiamati a rispondere di reati urbanistico-ambientali, che avrebbero commesso nella realizzazione di un tracciato di servizio. In particolare avrebbero eseguito, in difformità al consentito, l’impianto elettrico della centralina del Mis, con la tubazione di 250 metri per 3. Doveva essere curva e invece è stata posizionata dritta, invadendo il terreno protetto del Parco in comune di Gosaldo (che era parte offesa, ma non si è costituito nel procedimento). Se avessero seguito il progetto, la tubazione sarebbe rimasta a monte del greto del Mis. Invece era stata creata una pista “abusiva” realizzata per posizionare i tubi di adduzione dell’acqua della centrale, in località Canale del Mis-Col del Pit. Due le sezioni del progetto definitivo su mappali «per la frazione di Tiser» a uso civico.
Le altre accuse erano l’abusiva occupazione dei fondi e del danneggiamento di beni pubblici, aspetto, quest’ultimo, che ha introdotto la Procura di Belluno nel corso del processo. 
LA SENTENZA
Per i primi due capi (reati urbanistico-ambientali) il giudice ieri ha dichiarato il non doversi procedere, per intervenuta prescrizione. Per gli altri due è arrivata la condanna a 9 mesi di reclusione per ciascun imputato. Il giudice è andato anche oltre la richiesta pronunciata dal pm Gianlcua Tricoli che era di 7 mesi. La condizionale è stata subordinata al pagamento dei danni alle parti civili: la condanna totale è di 30mila euro, (oltre a 14mila euro di spese) immediatamente esecutiva. Nella sua arringa ieri la parte civile ente Parco, che si è affidato all’avvocato Livio Viel di Belluno, ha sottolineato i danni alla specie autoctona di pino nero abbattuto per far spazio alla centralina.
IL CASO
La vicenda ebbe inizio nel 2008 quando Valsabbia ottenne le autorizzazioni per una centralina idroelettrica nel parco delle Dolomiti bellunesi. Iniziati i lavori, dopo varie manifestazioni di protesta degli ambientalisti, nel novembre 2012 la Cassazione dichiarò l’impianto illegittimo. Gli Usi civici di Gosaldo fecero emergere invece il rilievo penale della vicenda.
Ultimo aggiornamento: 08:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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