Manovra, lavori fermi e opposizione in pressing. Tria: «Ora servono decisioni politiche»

Martedì 4 Dicembre 2018
Manovra, lavori fermi e opposizione in pressing. Tria: «Ora servono decisioni politiche»

Commissione Bilancio della Camera bloccata di nuovo dove va a rilento l'esame degli emendamenti alla manovra. La seduta si è aperta con la richiesta di tutte le opposizioni di avere spiegazioni sull'andamento della trattativa con la Ue e sulle modifiche al deficit. «Da giorni e settimane stiamo discutendo di qualcosa che non esiste, sembra che ci sia già un accordo per ridurre deficit al 2%», ha detto il capogruppo Dem Luigi Marattin, seguito da Andrea Mandelli (Fi), da Guido Crosetto di Fdi e di Leu, Stefano Fassina, e dal rappresentante del misto Salvatore Caiata.

Il Pd ha anche chiesto l’audizione del ministero dell’Economia Giovanni Tria reduce dall’ennesima trattativa a Bruxelles sulla manovra. E la risposta del ministro è arrivata immediata, confermando il suo intervento oggi alle 19.00 in commissione Bilancio alla Camera. La conferma è arrivata dal presidente della commissione, Claudio Borghi, nel corso dell'esame sul ddl. 

Per la trattativa con la Commissione Europea sulla manovra economica mirata ad evitare la procedura per debito «i tempi non sono lunghi.

Esistono dei termini ben precisi e i tempi sono stretti». Sottolinea il ministro dell'Economia Giovanni Tria, a margine dell'Eurogruppo a Bruxelles. «In ballo c'è l'andare incontro alle richieste della Commissione per poter arrivare ad evitare la procedura. Si tratta di conciliare le priorità del governo» con i paletti fissati dalle regole di bilancio dell'Ue, conclude.

«E' normale che il dialogo vada avanti se vogliamo raggiungere qualche risultato - continua Tria - Ora sono necessari atti concreti che devono essere valutati politicamente, stiamo valutando le soluzioni che sono varie, è necessario prendere le decisioni politiche. Si tratta di andare incontro alle esigenze e alle richieste della Commissione europea per poter evitare la procedura conciliando le priorità e le riforme del governo che vanno preservate con l'avvicinamento alle necessità secondo le regole Ue». Tria ha inoltre detto che «ora devono essere esaminate le varie soluzioni possibili e poi vanno prese le decisioni politiche».

Tria ha indicato anche che
«è normale» che il Tesoro lavori sulle soluzioni tecniche aggiungendo che poi il lavoro del governo «è collettivo». Richiesto di pronunciarsi sulla disponibilità effettiva al confronto della Ue del vicepremier Di Maio ha risposto: «Chiedetelo a lui». Il ministro non ha fornito dettagli sulle varie soluzioni di cui ha parlato. Alla richiesta di chiarire come sia possibile conciliare il peggioramento del deficit il strutturale previsto nella finanziaria con la necessità di migliorarlo almeno dello 0,1% come vuole la Commissione europea preservando le priorità del governo.

Ultimo aggiornamento: 18:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA