Usa, centinaia di migranti tentano di passare la frontiera: chiuso il confine con Tijuana

Domenica 25 Novembre 2018 di Anna Guaita
Usa chiude il confine con il Messico a San Diego: centinaia di migranti sfidano Trump

NEW YORK – Il più frequentato passo di frontiera che divide il Messico dagli Stati Uniti è stato chiuso, con una decisione eccezionale, nel pomeriggio di domenica. L’attraversamento di San Ysidro, che divide la città messicana di Tijuana da quella statunitense di San Diego è chiuso in tutti e due i sensi del traffico. La decisione è stata presa quando centinaia di migranti che facevano parte della carovana proveniente dall’Honduras hanno superato il blocco della polizia messicana e si sono avvicinati al confine Usa a ridosso delle transenne.

Il governo messicano ha reagito alla ribellione dei migranti annunciando che i 500 colpevoli di aver tentato di forzare il confine con gli USA verranno «immediatamente deportati», così ha spiegato un inviato della stazione Tv Nbc.
 

 


Da quanto riferiscono osservatori sul posto, la polizia di frontiera Usa è stata schierata in assetto antisommossa, e pannelli di acciaio sono stati innalzati per fermare eventuali tentativi di forzare il confine. Elicotteri hanno sorvolato la zona. In alcuni casi, ha riferito Chris Sherman, inviato della Associated Press, sono stati usati gas lacrimogeni. «La situazione sta scivolano nel caos» ha commentato a sua volta un inviato della stazione tv Nbc.

 
Nei giorni scorsi Donald Trump aveva minacciato di chiudere il confine se la carovana avesse tentato di forzarlo. Ha anche sostenuto di aver trovato un accordo con il governo messicano, che si sarebbe impegnato di tenere i migranti honduregni accampati nel suo territorio mentre le autorità di confine Usa studiavano caso per caso, per decidere chi meritava di ottenere l’asilo e chi era da rifiutare.

Senonchè nella serata di sabato il nuovo governo messicano del presidente Andres Obrador, che prende potere il primo dicembre, ha detto che non c’era ancora nessun accordo del genere, e che si stava ancora discutendone. Questa contraddizione fra Washington e Città del Messico ha causato una crescente agitazione nella massa di migranti che dal 12 ottobre hanno marciato per migliaia di chilometri per giungere al confine Usa e chiedere asilo.


Trump ha anche annunciato che la prassi per chiedere asilo è cambiata: solo chi lo chiede agli ingressi di frontiera sarà preso in esame. Una legge del 1969 stabiliva invece che chiunque potesse chiedere asilo, anche se già negli Usa.

Prima che arrivasse la notizia della straordinaria chiusura del confine, che tra l’altro è il più frequentato del mondo, si erano tenute manifestazioni da tutte e due le parti, in Messico e negli Usa, in sostegno dei migranti della carovana: «Non sono trattati giustamente – sosteneva una manifestante -. Hanno diritto di essere ascoltati e di chiedere asilo di persona, come si è fatto sempre per tutti». Esperti di immigrazione assicurano che non esiste una vera crisi, come invece sostiene Trump, e che il presidente sta sfruttando per scopi politici l'impatto visivo della carovana quando invece gli attraversamenti illegali negli ultimi cinque anni sono andati diminuendo del 40 per cento. 

Alla partenza dall’Honduras il 12 ottobre, la carovana era formata da circa un migliaio di individui, incluso donne e bambini.  Nel percorso attraverso El Salvador e il Guatemala, è cresciuta fino a 7 mila, per poi ridursi a meno di 5 mila, quando molti hanno accettato l’asilo che il Messico ha offerto loro.

 

Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 15:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA