Blitz dei veterinari: trovati 57 cani stipati in un appartamento

Sabato 17 Novembre 2018 di Ilaria Bellucco
Blitz dei veterinari: trovati 57 cani stipati in un appartamento
4
CENESELLI - Quando i veterinari dell’Ulss sono arrivati non potevano crederci: c’erano 57 cani, tra cui 12 cuccioli, rinchiusi nella proprietà di una famiglia di Ceneselli. Una bomba igienica. Gli animali sono stati sequestrati, ma la situazione fuori da ogni regola non è nuova e riporta all’attualità il problema dei “raccoglitori seriali” di cani. Un fenomeno che ha indotto la Lega del Cane di Rovigo a lanciare un appello ai sindaci.  
RACCOGLITORI
Ieri i veterinari dell’Ulss 5, la Polizia locale e il sindaco Marco Trombini sono intervenuti in un’abitazione per il sequestro preventivo di 57 cani, tra cui dodici cuccioli di circa quaranta giorni insieme alle loro mamme, che una famiglia cenesellese teneva stipati nella propria abitazione. Animali non vaccinati, né dotati di microchip o tanto meno sterilizzati; nessun controllo quindi sugli accoppiamenti e condizioni igienico-sanitarie inaccettabili. 
Il caso era già noto alle autorità, come conferma il direttore del Canile sanitario di Rovigo Donato Piccolo. «Nella scorsa estate si parlava di undici cani: cinque erano stati vaccinati, sverminati, microchippati e restituiti ai proprietari, come stabilito con le autorità locali, con l’accordo che si limitassero a detenere gli animali già presenti. Sei, invece, erano stati presi in carico dalla Lega del Cane di Rovigo che gestisce il rifugio Cipa – spiega il veterinario dell’azienda sanitaria – Ora la Polizia locale ci ha chiesto di intervenire poiché il numero di cani era notevolmente aumentato. 
ALLARME SANITARIO
I cani venivano nutriti, ma le modalità di detenzione non tenevano conto dell’etologia e dei bisogni dell’animale, che non può vivere chiuso in un appartamento in condizioni simili». La Polizia locale presenterà richiesta alla Procura per un sequestro penale dei 57 animali, di cui ora si sta prendendo cura il Canile sanitario. Da lunedì i veterinari dell’Ulss 5 avvieranno i controlli sul loro stato di salute, li vaccineranno, svermineranno e li doteranno del microchip obbligatorio per legge. Poi degli animali si occuperà la Lega per la difesa del Cane di Rovigo, che di fronte a una situazione così grave lancia attraverso le parole della presidente Isabella Ghinello un vero grudo d’allarme con un appello ai sindaci polesani. Impossibile, infatti accogliere tutti gli animali al canile.
IL RIFUGIO 
«Il numero di cani sequestrati corrisponde a un terzo dell’attuale capienza del rifugio, che ne ospita già 160 – segnala Ghinello – In Polesine siamo afflitti dal problema dei raccoglitori seriali: basti pensare ai 111 cani sequestrati a una coppia di Lendinara e Lusia in tre diversi interventi tra il 2009 e il 2016, e ai 50 recuperati solo nel 2013 tra Ariano, Calto e Sant’Apollinare. Siamo a conoscenza di altri casi di raccoglitori nella provincia, uno con 80 cani cui si aggiungono capre e altri animali, due a Lendinara e Canda con almeno 40 cani e un altro a Ca’ Emo con circa 70 cani». 
IL FENOMENO
Una situazione insostenibile che va affrontata dalle autorità locali tenendo conto anche che dietro al fenomeno dei raccoglitori seriali c’è sempre una forma di disagio. «I comuni purtroppo non fanno un’adeguata sorveglianza sulle situazioni critiche, i sindaci non possono far finta di niente, devono agire in tempo – dice Ghinello – Per prima cosa possono far passare la Polizia locale casa per casa per verificare che gli animali abbiano il microchip, verificando il rispetto della legge e facendo emergere circostanze particolari. In secondo luogo possono agire anche tramite i loro assistenti sociali, perché quelle dei raccoglitori sono sempre situazioni ai margini della società, con particolari problematiche».
Ultimo aggiornamento: 09:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci