Venezia, record di case occupate, l'Ater denuncia: «Troppe complicità»

Venerdì 16 Novembre 2018 di raffaella vittadello
MESTRE Via Camporese, un rione difficile
19
VENEZIA «Duecento appartamenti Ater occupati abusivamente in provincia di Venezia, di cui 104 in centro storico e isole, 65 a Mestre e 31 nei Comuni limitrofi. Una situazione di illegalità folle, che arriva a rasentare i record negativi di Napoli e Roma, se confrontati con lo 0 (zero) dell’Ater di Bolzano, Udine, Gorizia, Rovigo, Verona e Trento. Insomma, paragonati ai 30 casi di tutto il resto del Triveneto».

A snocciolare i numeri è Raffaele Speranzon, neo presidente dell’Ater veneziana, che da un paio di mesi è alla guida di un istituto che ha a disposizione un patrimonio di 10.872 alloggi, in tutta la provincia. E che di fronte a questo panorama ha il dente avvelenato.  «A Padova, dove la presenza di immigrati è molto forte, gli alloggi occupati sono 11 su oltre 13mila, a Venezia si capisce subito che c’è qualcosa che non va se abbiamo numeri del genere - prosegue - perché è evidente che queste persone sono riuscite a entrare con la complicità di qualcuno, anche di qualche ufficio del settore, e di un governo di sinistra che a Venezia è durato per decenni».
L’ACCUSA 
Un’accusa pesante, soprattutto quando si parla di “aiuti” da parte di “addetti ai lavori”, che se può essere una supposizione dell’uomo della strada, detto dal presidente dell’Ater suona in tutt’altro modo. E alcuni “indizi” di questa affermazione arrivano dagli archivi delle cronache, perché è capitato che proprio quando si dovevano fare degli accessi per le assegnazioni, gli incaricati si siano trovati di fronte a famigliole con minori appena stabiliti, difficili se non impossibili da far uscire. Quindi gli abusivi erano stati consigliati da qualche “ben informato” sulla scelta dell’alloggio in cui trasferirsi. «La prossima settimana avrò un incontro in Procura per chiarire molti aspetti sulla strada da percorrere - continua Speranzon - anche sull’interpretazione del Decreto sicurezza. Non si capisce perché a Venezia molte denunce per occupazione abusiva siano state archiviate. L’obiettivo, comunque, non è solo quello di far uscire gli abusivi, ma di assegnare gli alloggi a chi ne ha bisogno. E per questo ci confronteremo anche con la Regione in cui è in discussione la nuova legge sull’edilizia popolare. È necessario far risaltare che chi occupa compie una doppia violazione: oltre al reato penale di cui si rende personalmente responsabile, sottrae un bene alla collettività. E chiederò più personale: ho 84 dipendenti dei 125 previsti, solo due si occupano dei controlli».
IN COMUNE
La lotta alle occupazioni sta dando frutti anche per i 5300 alloggi di proprietà del Comune di Venezia. «Nel 2014 gli alloggi in cui qualcuno era entrato abusivamente erano 121 - sottolinea il vicesindaco Luciana Colle - oggi ce ne sono 71, dei quali 13 occupati dall’Agenzia sociale per la Casa. Si sta compiendo un’azione capillare per tentare di dissuadere gli occupanti - prosegue - anche perché alcuni provengono da altri Comuni, in cui hanno una rete familiare, e cerchiamo di “rispedirli” da dove sono venuti. C’è una molteplicità di situazioni diverse, uno spaccato sociale in cui non si può generalizzare. È vero che c’è chi è dentro da vent’anni, ma ci sono anche molte storie di vite difficili, in cui ci vuole molto buon senso. Intanto abbiamo bloccato i bandi per autorestauro, che non avevano dato i frutti sperati. In questo modo altri 120 appartamenti saranno restaurati al più presto da Insula e di conseguenza saranno riassegnati. E nei giorni scorsi si è chiuso il bando per l’assegnazione di 57 alloggi in centro storico e isole riservandoli a nuclei familiari con reddito medio-basso e nuclei familiari giovani con età inferiore a 31 anni per tutelare la residenzialità in città».
Raffaella Vittadello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci