Emergenza maltempo. Case Ater per gli sfollati delle golene

Venerdì 9 Novembre 2018 di Paolo Calia
Emergenza maltempo. Case Ater per gli sfollati delle golene
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TREVISO «In questa fase di emergenza ognuno fa quello che può. Noi, come Ater, gestiamo alloggi e quindi mettiamo a disposizione quelli che possiamo». Luca Barattin, presidente dell'Ater trevigiana, spiega così l'accordo raggiunto con i comuni di Chiarano, Motta di Livenza, Monastier, Oderzo, San Biagio, Ponte di Piave e Salgareda per garantire un certo numero di appartamenti a quelle famiglie che hanno la casa devastata dall'acqua del Piave.
 
 

«È una misura per affrontare l'emergenza - spiega Barattin - per dare un supporto a chi deve ancora fare i conti con la casa inagibile. Ma, essendo una misura d'emergenza, ha comunque una scadenza. Non si tratta di assegnazioni definitive di alloggi, ma di un semplice aiuto». 
 
ACCORDO CON VENEZIABarattin chiarisce questo punto per evitare equivoci, ma le famiglie che da generazioni vivono nelle golene del fiume, generalmente non ci pensano nemmeno di lasciare le loro abitazioni. Per la mossa dell'Ater ha trovato il consenso sia della Regione che delle amministrazioni comunali interessate. Tutto è partito con un primo giro di consultazioni tra Ater e l'assessore regionale ai Servizi Sociali Manuela Lanzarin. Obiettivo: verificare la «messa a disposizione di alcuni alloggi popolari ubicati nei comuni della provincia di Treviso ove permane ancora il problema dell'emergenza sfollati», come spiega un comunicato dell'azienda per l'edilizia territoriale. 
I DANNISubito dopo l'esondazione, seppure limitate alle aree golenali, è quindi cominciato un lavoro di ricognizione nei comuni interessati per reperire alloggi immediatamente disponibili: «Non si tratta di grandi numeri - precisa Barattin - ma di qualche appartamento da poter mettere a disposizione delle famiglie. E siamo partiti da quelli già in ordine e pronti per l'uso». Barattin non fa numeri ufficiali anche perché i confronti con i comuni sono ancora in corso e si stanno valutando tutte le situazioni. Ma si parla di almeno un paio di appartamenti, o qualcosa di più a seconda delle esigenze, in ognuno dei comuni interessati.
LA RICERCA«L'Ater ha proceduto quindi ad una prima ricognizione di alloggi immediatamente abitabili e provvederà a comunicare tale disponibilità ai Comuni che stanno gestendo ancora questa emergenza. Al momento ne sono stati individuati alcuni nei comuni di Chiarano, Motta di Livenza, Monastier, Oderzo, San Biagio di Callalta, Ponte di Piave e Salgareda». Ma non finisce qui. Oltre agli alloggi già in ordine, l'Ater ha messo gli occhi anche su quelli bisognosi di minimi lavori di manutenzione. Il numero di famiglie che ancora oggi, a poco più di una settimana dall'ondata di maltempo che ha messo in ginocchio la montagna veneta e martoriato la pianura, costrette a vivere da amici e parenti è ancora molto alto. 
GLI AIUTIL'eccezionale livello raggiunto dell'acqua, che ha totalmente travolto i primi piani delle case e lambito quelli più alti, ha gravemente danneggiato mobili e infrastrutture portanti. Ritornare nelle vecchie abitazioni in golena non sarà semplicissimo. E Ater si sta dando da fare per trovare le soluzioni migliori: «Nei prossimi giorni - continua Barattin - saranno indicati altri alloggi che necessitano di piccole manutenzioni e una volta eseguite, saranno anch'essi posti a disposizione degli sfollati che hanno perso temporaneamente o definitivamente l'alloggio. A nome dell'azienda, infine, esprimiamo la piena e profonda solidarietà alle comunità colpite dal grave alluvione. Facciamo quello che possiamo: Ascotrade ha sospeso o comunque alleggerito le bollette, anche Ats sta facendo quanto possibile per quel che riguarda le sue competenze. E così facciamo anche noi, sempre tenendo presenza che si tratta di un'emergenza».
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