​Ex centrale del 118. Blitz di Riccardi in pronto soccorso

Giovedì 8 Novembre 2018 di Susanna Salvador
Ex centrale del 118. Blitz di Riccardi in pronto soccorso
1

PORDENONE . È stato un blitz, quello compiuto all'ex centrale operativa del 118, nel tardo pomeriggio di ieri, dall'assessore regionale alla Sanità Riccardo Riccardi. «Voglio vedere di persona come è la situazione», ha detto Riccardi prima di incamminarsi verso il Pronto soccorso del Santa Maria degli Angeli. Una volta all'interno ha suonato il campanello e ad aprire è stato un infermiere del 118: «Posso entrare?», gli ha chiesto l'assessore regionale, lasciando un po' perplesso l'interlocutore che ha visto giornalisti e fotografi, ha capito chi era la persona che aveva davanti e ha spalancato la porta. Riccardi è entrato e si è trovato davanti una ventina di persone, forse più, sedute, poichè era in corso una riunione del personale che stava analizzando problemi e proposte di soluzione, ha spiegato poi la dirigenza dell'Aas5. In quel momento stavano ascoltando Luciano Clarizia, referente delle professioni dell'Aas5 (qualche giorno fa aveva dato fuoco alla miccia della polemica affermando che «gli operatori del 118 sono pagati per fare guardia attiva, non per riposare»). Erano occhi stupiti, quelli che hanno accolto la visita del tutto inaspettata dell'esponente della giunta regionale. Clarizia si è alzato subito in piedi per accoglierlo, come pure il primario di Anestesia e Rianimazione, Ygal Leykin. «Non voglio interrompervi - ha detto l'assessore -, continuate quello che state facendo». Ha dato un'occhiata in giro, anche nella stanza utilizzata dagli operatori per brevi pause di relax, dalla quale erano già sparite le tende e le poltrone rotte. Pochi minuti, davanti a tante paia di occhi che lo fissavano tra lo sbalordito e l'incredulo. Poi ha salutato tutti ed è uscito. Nemmeno il tempo di capire quello che era appena accaduto e l'assessore regionale se n'era già andato. Una volta fuori, ha fatto quattro passi e si è fermato davanti all'ingresso principale del Santa Maria degli Angeli. «Ho voluto vedere di persona la situazione - ha ripetuto - ed è quella che è stata rappresentata. Per quanto riguarda l'assemblea dei lavoratori, chiederò conto degli argomenti che stavano trattando. Senza sensazionalismi. Situazioni come quella che ho visto adesso si possono presentare in altre realtà. Non mi scandalizzo». Riccardi non si sottrae alla domanda sul rischio di esternalizzazione completa del servizio di primo soccorso, dell'ex 118, insomma. Al Santa Maria degli Angeli accade già: ai dipendenti dell'Aas5 sono affiancati quelli della cooperativa Arkesis, ma rimanda tutto alla Riforma sulla sanità regionale, per la quale bisognerà attendere però il 2019. Non escludendo alcuna ipotesi.
I problemi di vivibilità dell'ex centrale operativa del 118, smantellata dalla Riforma Serracchiani che ha creato il numero unico delle emergenze 112, erano stati sollevati dal Gazzettino.

Nella stanza dove gli operatori del servizio di soccorso trascorrevano i loro (rari) momenti di relax, la situazione era indecorosa: sedie di plastica accatastate alle pareti, due poltrone rotte, tende montate con del fil di ferro. Un luogo di lavoro che mal rappresentava la dignità di chi, per mestiere, salva vite umane. La denuncia ha sortito un effetto immediato: la stanza è stata ripulita e il direttore generale dell'Aas5 Giorgio Simon ha assicurato che presto arriveranno nuove sedie e tende. L'articolo ha spaccato in due il Santa Maria degli Angeli: quelli che hanno dato voce al malcontento, plaudendo per la segnalazione, e altri che, invece, da subito hanno contestato il fatto che la notizia sia stata data dal Gazzettino.

Ultimo aggiornamento: 11:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci