Uccise la giovane fidanzata, non si presenta all'udienza preliminare

Lunedì 11 Giugno 2018 di P.T.
Nadia Orlando e Francesco Mazzega
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DIGNANO e MUZZANA DEL TURGNANO (Udine) - È cominciata poco prima delle 11 di oggi, lunedì 11 giugno, in tribunale, a Udine, l'udienza preliminare per Francesco Mazzega, l'uomo di 37 anni di Muzzana del Turgnano accusato dell'omicidio della giovane fidanzata Nadia Orlando, 21 anni, uccisa la sera del 31 luglio scorso a Vidulis di Dignano, a pochi passi da casa.

Non si presenta in aula 
L'uomo, che si era costituito la mattina seguente alla polizia stradale di Palmanova dopo aver vagato la notte con il cadavere della fidanzata in auto, è accusato di omicidio aggravato dai futili motivi. Mazzega non si è presentato davanti al gip Mariarosa Persico dove ci sono invece i suoi avvocati Annaleda Galluzzo e Federico Carnelutti.

Udienza sospesa alle 12
È stata interrotta poco dopo le 12 l'udienza preliminare nel processo a carico di Francesco Mazzega. Il Gup del Tribunale di Udine si è ritirato in camera di consiglio per valutare l'ammissione delle costituzioni di parte civile chieste dai genitori e dal fratello della ragazza, nonché dalla Regione, dal Comune e dal centro antiviolenza Voce Donna Onlus. L'udienza riprenderà alle 14.30. 


La petizione
In aula sono invece entrati i genitori Andrea e Antonella e il fratello minore di Nadia Orlando, Paolo, accompagnati dal loro avvocato, Fabio Gasparini. Presenti anche l'avvocato Elda Massari dell'avvocatura della Regione che, come deliberato nei mesi scorsi dalla giunta Fvg, chiederà la costituzione di parte civile anche per dare una risposta alla petizione che era stata promossa da un gruppo di amici e dai genitori di Nadia Orlando, presentata al consiglio regionale e sottoscritta da 16.700 persone.

Le parti civili
Chiederanno la costituzione di parte civile anche l'avvocato Cristina Bertolano per il Comune di Dignano e l'avvocato Alessandra Marchi, per il centro antiviolenza Voce Donna Onlus di Pordenone, che gode del riconoscimento regionale, e che si era già costituita nel caso del marocchino Abdelhadi Lahmar che, a Pordenone, il 15 aprile 2015, uccise moglie e figlia, prima di suicidarsi in carcere dove era rinchiuso, condannato all'ergastolo. 

Manifestazione delle amiche davanti al tribunale
Alcune amiche della famiglia di Nadia Orlando si sono radunate questa mattina all'esterno del Tribunale di Udine dove si sta celebrando l'udienza preliminare a carico di Francesco Mazzega, l'allora fidanzato della giovane, accusato di omicidio.
La manifestazione vuole essere un segno di solidarietà e vicinanza ai familiari della giovane uccisa la sera del 31 luglio scorso, a pochi passi da casa, anche in rappresentanza dei tanti amici e conoscenti che in questi mesi si sono mobilitati e che stamani non hanno potuto essere presenti. Molti i cartelli con grandi foto della vittima, con varie scritte: «Il tuo sorriso brilla tra le lacrime, splende all'infinito»; «Giustizia per Nadia Orlando, per non dimenticare. Purtroppo l'ennesima vittima che è stata uccisa a 21 anni dall'uomo che diceva di amarla». Su un altro è invece scritto «Con i risparmi si vuole pagare un omicidio. Vergogna», in riferimento alle somme che Mazzega aveva versato nei mesi scorsi a favore della famiglia Orlando. Somme che i genitori della ragazza hanno accantonato insieme con la lettera, mai aperta, che l'uomo aveva inviato loro tempo dopo il delitto. Qualcuno ha in mano scarpette rosse, con la scritta 'Nò ricamata in bianco, un simbolo contro la violenza sulle donne.
Ultimo aggiornamento: 13:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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