Stefani, Fontana e Fraccaro: dal Nordest tre ministri combattenti

Giovedì 31 Maggio 2018 di Alvise Fontanella
Da sinistra Fraccaro, Stefani e Fontana
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Tre i ministri veneti nel governo Lega-Cinquestelle. Due leghisti, una vicentina e un veronese, e un trevigiano, trentino per adozione, del Movimento 5stelle.

Erika Stefani (Lega), ministro per le Autonomie e gli Affari Regionali

Avvocata, 46 anni, nata a Valdagno il 18 luglio del 1971, eletta senatrice nel 2013 e confermata al Senato nelle elezioni politiche del 4 marzo scorso, Erika Stefani viene da una lunga esperienza amministrativa cominciata nel 1999, quando si presentò come indipendente per una lista civica alle comunali di Trissino. Dieci anni dopo si ripresenta, però nelle liste della Lega, viene rieletta con una valanga di voti e ricopre la carica di vicesindaco. Nel 2013, infine, passa al Senato. E' una donna decisa e determinata. In Senato si è occupata di diritti delle donne, dei femminicidi, e ha fatto parte della commissione parlamentarte per l'infanzia e l'adolescenza e ancghe di quella d'inchiesta sul caso Moro. La sua nomina al delicato ministero per le Autonomie prefigura una svolta molto decisa nell'atteggiamento del governo su questi temi cari alla Lega e agli elettori del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Sarà una veneta a completare il percorso avviato dal governatore Zaia per ottenere al Veneto una maggiore autonomia. E si invertirà la tendenza dei governi, evidente in questi ultimi anni, a contestare e impugnare sempre più norme regionali davanti alla Consulta.

Lorenzo Fontana (Lega), ministro per la Famiglia e la Disabilità

Laureato in Scienze politiche a Padova e in Storia della Civiltà Cristiana a Roma, 38 anni, nato a Verona il 10 aprile 1980, Lorenzo Fontana, eletto deputato il 4 marzo, è un pezzo grosso della Lega.
Non solo perché è vicesegretario federale del partito e vicepresidente della Camera, ed ha fatto due legislature, dal 2009 al 2018, all'Europarlamento, dove è stato capodelegazione della Lega. Ma soprattutto perché è uno degli uomini che si fanno ascoltare da Salvini, eurodeputato pure lui. Fontana è stato il teorico e l'artefice dell'asse tra Lega e il movimento di Marine Le Pen, e del collocamento chiaro e netto della Lega nel filone della Destra e delle tradizioni, della difesa a spada tratta della civiltà europea intesa come identità e civiltà cristiana. Sbaglierebbe chi pensasse che il ministero di Fontana sia un ministero di seconda classe: è quello che lui ha voluto e chiesto per impegnarsi e incidere in temi che gli sono carissimi, per continuare da ministro le battaglie della vita, che
«deve essere difesa dal suo inizio alla sua fine». Fontana è dichiaratamente antiabortista, e anche molto preoccupato per l'andamento demografico, per il calo della natalità che desertifica l'Italia e l'Europa. Non a caso Fontana ha scritto a quattro mani con Ettore Gotti Tedeschi, l'economista ex presidente dello Ior, un libro che è il suo manifesto: "La culla vuota della civiltà: all'origine della crisi". Recentemente si è battuto per Alfie, il bimbo inglese lasciato morire.

Riccardo Fraccaro (Movimento 5stelle), ministro per i Rapporti col Parlamento e per la Democrazia Diretta


Laureato in Diritto internazionale dell'ambiente presso la facoltà di Giurisprudenza di Trento, Riccardo Fraccaro ha 37 anni. E' nato a Montebelluna il 13 gennaio 1981, ed ha vissuto a Riese Pio X fino al momento di iscriversi all'Università, poi si è accasato in Trentino. Si è avvicinato al Movimento di Grillo nel 2010, fondando il Meetup di Trento, che nel 2013 gli ha valso l'elezione alla Camera, unico eletto del Movimento nella Regione. E come deputato (riconfermato il 4 marzo) ha lasciato il segno: Fraccaro è il presentatore dell'ormai celebre progetto di legge contro il conflitto d'interesse, bestia nera di Berlusconi e di Forza Italia, che è stato approvato alla Camera e poi è stato messo nel cassetto sotto il governo Renzi. Fraccaro è considerato un "gaffeur" ma in realtà le sue non sono gaffe: lui la pensa così e lo dice. Famosa è la sua condanna della seconda elezione di Napolitano alla presidenza della Repubblica, nel 2013, rielezione che il Movimento aspramente contestava. «Oggi è il 20 marzo, giorno in cui nacque Hitler, ed oggi muore la democrazia in Italia» disse Fraccaro. Ma ben più attuale è la sua priorità, dichiarata all'indomani della sua riconferma alla Camera: «Il Movimento Cinquestelle abolirà i vitalizi nel giro di due settimane, con una semplice delibera». Staremo a vedere...







 
Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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