Strada sconnessa: anziano cade in bici. Ma per l'assicurazione del Comune è colpa sua

Giovedì 10 Maggio 2018 di Marco Corazza
La strada incriminata
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MEOLO - Cade dalla bici sulla strada colabrodo, frana sull’asfalto e si frattura di tutto. Ma per l’assicurazione del Comune è colpa sua. L’anziano sarà pure costretto a intentare una causa. Protagonista dell’ennesimo caso di pessima manutenzione stradale e di mala assicurazione un settantatreenne di Meolo che, per ottenere giustizia, attraverso il consulente personale Riccardo Vizzi, si è affidato a Studio 3A. 

Il fatto è successo il 21 giugno 2017, alle 19.30. M. L. stava percorrendo via Fantinelli, nel comune di Meolo, in sella alla sua bicicletta quando, all’altezza del civico 41, è incappato in una profonda sconnessione: una striscia estesa lungo tutta la carreggiata, verosimile frutto di uno scavo non ripristinato, e come tale impossibile da evitare. Risultato, l’anziano è rovinato sull’asfalto, battendo la testa e procurandosi parecchie ferite sul lato sinistro del volto e del torace.

Soccorso da un residente, che si trovava in giardino e che è accorso in strada dopo aver sentito il tonfo della caduta, il malcapitato è stato trasportato dall’ambulanza del Suem, subito allertata, al pronto soccorso dell’ospedale di San Donà di Piave, dove i sanitari gli hanno riscontrato lesioni rilevanti: trauma cranio facciale con ferita lacero-contusa allo zigomo, frattura scomposta del complesso orbito-malare-zigomatico sinistro, colpo di frusta, reso ancora più problematico dalla cervicoartrosi di cui già soffriva l’uomo, trauma toracico chiuso con frattura di due costole, trauma vertebrale con frattura del corpo della dodicesima vertebra dorsale.

Studio 3A, per ottenere un congruo risarcimento per il proprio assistito, ha quindi chiesto i danni al Comune di Meolo, responsabile del dissesto in cui si trovava quella via comunale e che ha passato la pratica all’assicurazione con cui ha stipulato la polizza per la Rtc, Responsabilità civile verso terzi: i Lloyd’s of London.

Ma si è incagliato tutto. Il liquidatore della compagnia insiste nel parlare di “presunta insidia”, ritiene che la condotta dell’anziano non sia stata “irreprensibile” ed è disposto a risarcirlo solo nella misura di un 25%: in buona sostanza, quella sconnessione era “prevedibile”, e se M. L. è caduto e si è fatto male deve solo recitare il “mea culpa”.
Ultimo aggiornamento: 17:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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