PORDENONE/PORTOGRUARO - Un furto di 12 milioni di euro sarebbe all'origine dei guai giudiziari di Fabio Gaiatto, il trader portogruarese di 42 anni finito sott'inchiesta per truffa, appropriazione indebita e violazione della legge bancaria attraverso la Venice Investment Group Ltd, società londinese specializzata nel mercato valutario.
Gaiatto, accompagnato dai suoi legali Luca Ponti e Loris Tosi, è arrivato in Procura a Pordenone alle 8.30 di ieri mattina e dall'ufficio del procuratore Raffaele Tito è uscito dopo quasi sei ore. È stato il suo primo confronto con gli inquirenti. Ed è stato lui stesso a chiederlo. Le premesse? «Piena collaborazione, assoluta trasparenza sulla sua attività e disponibilità a risarcire chi ne ha diritto», spiega l'avvocato Ponti. La difesa nega che vi siano state distrazioni. Ieri Gaiatto ha messo a disposizione somme per risarcire chi lo ha querelato e ha posto, come garanzia, i beni della società croata che ha i rapporti con i clienti. «C'è solo un distinguo - osservano i legali - I truffati non possono coincidere con gli speculatori»...
Ultimo aggiornamento: 23:05
© RIPRODUZIONE RISERVATA Gaiatto, accompagnato dai suoi legali Luca Ponti e Loris Tosi, è arrivato in Procura a Pordenone alle 8.30 di ieri mattina e dall'ufficio del procuratore Raffaele Tito è uscito dopo quasi sei ore. È stato il suo primo confronto con gli inquirenti. Ed è stato lui stesso a chiederlo. Le premesse? «Piena collaborazione, assoluta trasparenza sulla sua attività e disponibilità a risarcire chi ne ha diritto», spiega l'avvocato Ponti. La difesa nega che vi siano state distrazioni. Ieri Gaiatto ha messo a disposizione somme per risarcire chi lo ha querelato e ha posto, come garanzia, i beni della società croata che ha i rapporti con i clienti. «C'è solo un distinguo - osservano i legali - I truffati non possono coincidere con gli speculatori»...