La scomparsa di Sofiya. Bugie e notti fuori. Spunta l'ombra di un altro uomo

Venerdì 1 Dicembre 2017 di Denis Barea
La scomparsa di Sofiya. Bugie e notti fuori. Spunta l'ombra di un altro uomo
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CORNUDA - L'ombra di almeno una terza persona si allunga sul giallo della scomparsa di Sofiya Melnyk, la 43enne ucraina svanita nel nulla più di 10 giorni fa e il cui convivente, Pascal Daniele Albanese, è stato ritrovato domenica sera impiccato all'interno della villetta di via Jona 15 a Cornuda, dove la coppia viveva. Il sostituto procuratore Giulio Caprarola, titolare delle indagini, ha infatti aperto un fascicolo ipotizzando il reato di istigazione al suicidio, disponendo anche l'autopsia sulla salma di Albanese. Ieri pomeriggio, intervistata nel corso del programma Rai La vita in diretta, la madre di Pascale, Eliane, ha aggiunto un particolare fino ad oggi inedito: il figlio, 5 giorni dopo la scomparsa di Sofiya, le avrebbe confessato di aver visto la donna preoccupata per la sua incolumità. «Ci ha detto di averla notata in qualche modo diversa - ha detto - temeva che Sofyia fosse turbata perché forse qualcuno voleva farle del male».

LA BUGIA
«Sofiya aveva detto che avrebbe passato una serata in compagnia di amiche a Treviso - ha spiegato il padre di Pascal - e che sarebbe rimasta a dormire fuori casa da una conoscente per non dover prendere la macchina magari con in corpo qualche bicchiere in più». Ma la sera del 15 novembre a Treviso la 43enne non è mai arrivata. E le amiche con cui si sarebbe dovuta incontrare, almeno secondo la versione del compagno, hanno invece detto che non c'era nessun appuntamento, nessuna cena programmata...
 
 

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