Marco fu investito dal treno, il giallo si infittisce: c'è l'ombra dell'omicidio

Giovedì 6 Luglio 2017
Marco fu investito dal treno, il giallo si infittisce: c'è l'ombra dell'omicidio
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TREVISO - Le ferite e i traumi sul corpo di Marco Cestaro sono compatibili anche con una dinamica dei fatti che porta ad una conclusione sconvolgente: l'omicidio.
Lo scrive nella sua relazione Alberto Furlanetto, il medico patologo incaricato dal pm Anna Andreatta di eseguire la perizia medico legale sul corpo del 17enne di Fontane travolto lo scorso 16 gennaio da un treno merci di passaggio alla stazione di Lancenigo e morto dopo tre giorni di coma. L'esame autoptico non ha insomma fornito certezze su quello che è successo, aprendo piuttosto scenari molto diversi da quell'ipotesi di suicidio che comunque resta la circostanza ritenuta più probabile anche dal perito della Procura. Di certo c'è che Cestaro, che secondo l'esame tossicologico quel giorno non aveva assunto stupefacenti o alcol, è morto a causa delle conseguenze di un violento trauma cranico. Neppure un soccorso tempestivo, si legge nella relazione del di Furlanetto, avrebbe potuto salvargli la vita, particolare questo che alleggerirebbe la posizione dei tre ferrovieri che si trovavano a bordo del convoglio di Trenitalia passato a Lancenigo poco dopo la tragedia e che sono stati indagati dalla Procura di Treviso per omicidio colposo. L'elemento nuovo è che proprio la perizia medico legale dice che i traumi riscontrati appaiono compatibili con un omicidio. Ad esempio: sulla testa del ragazzo era presente un edema profondo ma la pelle non presentava abrasioni, come se avesse colpito non il ciottolato ai bordi dei binari ma una superficie piatta.
 

Ultimo aggiornamento: 10:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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