Redentore, l'assalto dei 100mila:
oltre duemila barche in bacino

Sabato 19 Luglio 2014
(foto Carnival)
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VENEZIA - Erano quasi centomila le presenze nella sola piazza San Marco e oltre duemila le imbarcazioni in bacino per assistere allo spettacolo pirotecnico del primo Redentore senza sindaco. Alle 19 c'era stata la cerimonia per l'apertura del lungo ponte votivo delle barche sul canale della Giudecca, e per la prima volta è mancata la presenza del sindaco della città, dopo il ciclone dell'inchiesta sul Mose e le dimissioni di Orsoni.

Era presente il commissario prefettizzio Vittorio Zappalorto, che ha preso di petto la questione: "La mia presenza testimonia che qualcosa non ha funzionato come doveva - ha detto - . Ma noi dobbiamo rialzarci e reagire come hanno fatto i veneziani 500 anni fa. Mi offro alla città con il mio senso del dovere e come servitore dello Stato. Se come commissario lascerò un segno sarà comunque per merito vostro". Alle sue parole hanno fatto eco quelle del Patriarca: "Il commissario non ha eluso il problema - ha detto Francesco Moraglia - In questo momento la politica non ha l'ultima parola, ma è fedele a se stessa". Con loro la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto.

Come vuole la tradizione, le autorità hanno attraversato a piedi il ponte votivo galleggiante, allestito dalla riva delle Zattere per raggiungere la Chiesa del Redentore, dove il patriarca ha impartito la benedizione ai presenti.

L'attesa. Residenti e turisti intanto si sono preparati per tutta la giornata. C’è chi ha scelto la cena fuori, magari alla Giudecca, chi invece sarà in barca e chi, come ogni anno, farà a gara per accaparrarsi i posti migliori per godersi lo spettacolo pirotecnico.

I foghi. Il primo botto è stato sparato alle 23.29, con un minuto di anticipo sulla tabella di marcia. Poi è iniziata una lunga sinfonia colorata che ha tenuto decine di migliaia di persone con il naso all'inù.

Barche ormeggiate e tensione sui vaporetti (VIDEO)

Oggi pomeriggio verso le 18 due veneziani sono quasi arrivati alle mani sulla linea 2 che da Rialto si dirigeva a Piazzale Roma. Sono volate parole grosse con uno dei due che ha minacciato l'altro di denuncia per avergli messo le mani addosso. Tra caldo, folla e attese di vaporetti stracarichi per il Redentore la tensione era palpabile all'interno del mezzo. Non contenti, i due veneziani si sono dati appuntamento a Piazzale Roma e una volta scesi hanno ripreso a beccarsi. Necessario l'intervento di una terza persona, amico di uno dei due, che ha provveduto a separarli.

I più preferiscono però rimanere a terra evitando la mischia del dopo fuochi, in un coacervo di turisti e veneziani che rischia, come ogni anno, di esplodere.

Già da ieri, in riva dei Sette Martiri, venerdì, era possibile notare anche alcune sedie legate per segnalare il posto di chi è arrivato per primo, anche se non sono mancate, né mancheranno, le polemiche. Yacht e “grandi barche” sono uno spauracchio e una seria minaccia alla fruibilità dello spettacolo, poiché, ormeggiandosi proprio davanti alle rive, rendono inutile la gara al posto in riva, bloccando la visibilità e impedendo ai cittadini di godersi lo spettacolo.

Anche alla Giudecca si respira aria pesante, con gli abitanti pronti a dar battaglia a chi ormeggerà la barca, come è successo anche negli anni passati, quando non sono mancati insulti e lanci di cibo tra terra a acqua. Le barche di lusso a più piani sono un motivo di dissidi tra veneziani e foresti anche perché in tutta la fondamenta della Giudecca mancano bitte e s-cione in fondamenta dove far passare le cime di ormeggio. Cosa che richiede alle forze dell’ordine un surplus di energie per cercare di mettere tutti in sicurezza, facendo miracoli nel collegare le barche che già dal primo mattino non tardano ad arrivare.

Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 10:59
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