Spinea, il paese senza piazza:
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Giovedì 22 Maggio 2014
Spinea, il paese senza piazza: la sfida dei candidati
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Terzo appuntamento con i confronti promossi dal Gazzettino con i candidati sindaci dei Comuni sopra i 15mila abitanti che il 25 maggio prossimo andranno alle urne. Protagonisti i cinque candidati sindaci del Comune di Spinea: Nicola Barbiero, Silvano Checchin, Massimo De Pieri, Chiara Perozzo e Claudio Tessari. Per la redazione hanno partecipato il capo dell’edizione Tiziano Graziottin, Alberto Francesconi, Marco Gasparin e il corrispondente Damiano Corò.



BARBIERO: «Spinea non ha una piazza. Di progetti ne sono stati fatti tanti, ma risultati pochi. Noi proponiamo un percorso graduale con la previsione di un tratto a traffico limitato in via Roma dalla chiesa di Ss. Vito e Modesto fino a Santa Bertilla, incentivando i negozianti e i cittadini a scendere in piazza, utilizzando le arterie per veicolare il traffico al di fuori del centro. Se la cosa viene apprezzata, saranno gli stessi cittadini a chiedere se e come vogliono la piazza».







TESSARI: «La piazza va intesa dai Bersaglieri fino a piazza Marconi. La piazza lunga un km non regge dal punto di vista urbanistico. In centro va fatto un ripensamento rispetto al passato: in piazza Marconi penso a una pedonalizzazione, se necessaria, con un collegamento tra via Fermi e via Matteotti. Si può realizzare una piazza in tre stralci funzionali con l’area di piazza Marconi - con l’area del Comune e dei privati - quindi l’area della parrocchia e infine piazza Fermi. Cosi si può creare un centro identitario per la nostra città».







PEROZZO: «Nel corso degli anni le amministrazioni hanno proposto vari tipi di piazza, ma nessuno di questi ha avuto seguito. Noi vorremmo riqualificare le piazzette che ci sono nel territorio, non solo in centro, perché vengano frequentate da bambini e anziani e giovani. La piazza lunga un km ha numerose problematiche. Se anche ci fossero le risorse, bisognerebbe comunque rapportarsi con i cittadini e con chi ha attività economiche».







DE PIERI: «I due masterplan e il concorso per la piazza hanno portato a un grosso aumento di nuove costruzioni. Per questo siamo contrari a creare una piazza che sia occasione per creare nuovi mostri di cemento come a piazza Bertilla che si è dimostrata un fallimento. Non vorremmo un altro "non luogo" in una parte del centro che avrebbe bisogno di riqualificazione. Senza grandi opere si può fare una nuova piazza di qualità che sia di rilancio per le attività economiche e per l’aggregazione. Ma ciò non può prescindere da una attenta programmazione della viabilità circostante e da una revisione del piano del traffico».







CHECCHIN: «Il progetto parte dalla prossima disponibilità della tangenziale a Nord del centro, dove sarà deviato il traffico di attraversamento. Via Roma potrà diventare un punto di aggregazione di identità della città. Qui abbiamo attività economiche, ville venete, la biblioteca comunale, il cinema. È una rivoluzione che richiederà la partecipazione dei cittadini e delle associazioni imprenditoriali. Il concorso di idee è servito a capire che non si può fare una piazza cominciando dalla demolizione di edifici, serve invece un intervento contenuto che valorizzi le attività presenti».



Ultimo aggiornamento: 16:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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