«Per me, cieca, i treni sono "vietati":
Ferrovie mi sconsiglia di viaggiare»

Mercoledì 9 Aprile 2014 di Eleonora Scarton
Simona Zanella
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FELTRE - Ancora una volta una disabile visiva penalizzata nel suo diritto alla libertà di movimento. Ancora una volta, imputate, le Ferrovie dello stato. «Nel pomeriggio di giovedì - racconta Simona Zanella, in prima linea nella tutela dei diritti dei disabili in qualità di vicepresidente dell’Unione ciechi - avevo un incontro a Treviso proprio sulle tematiche della disabilità. Per farlo, decido di partire dalla stazione di Feltre, con il treno delle 13.28. Uno vale l'altro dato che con il nuovo orario cadenzato non ci sono più treni diretti per Treviso, a eccezione di uno all'alba. Per questo motivo, chiamo l'assistenza ferroviaria per il servizio di accompagnamento. La signorina che si occupa del servizio mi afferma che questo non è disponibile per la stazione di Montebelluna, dove dovrei cambiare treno per prendere la coincidenza per Treviso». A questo punto la disabile chiede cosa deve fare. La risposta che giunge dalla signorina all’altro capo del telefono è che «Ferrovie sconsiglia di viaggiare in questa situazione».









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