I centri sociali salgono sul tanko:
«Con i secessionisti contro lo Stato»

Venerdì 4 Aprile 2014 di Paolo Navarro Dina
I centri sociali salgono sul tanko: «Con i secessionisti contro lo Stato»
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VENEZIA - L’affondo potrebbe apparire inaspettato, ma sottende un "ragionamento comune" almeno per la critica allo Stato.

Insomma Rocchetta & C. trovano alleati nella loro battaglia ideologica. Ma attenzione: è una critica a 360 gradi al concetto ottocentesco dell’istituzione Stato rievocando la battaglia - guarda caso - in salsa federalista. Già. Ed è proprio sulla "ragion critica" che sono scesi in campo i Centri sociali del Nordest. Sì, proprio loro (Rivolta, Sale, Morion, Pedro, Ztl, Blitz e tanti altri), la cosiddetta area dell’antagonismo no-global, che hanno stilato un documento che non lascia fraintendimenti.

«É un percorso che parte da lontano - spiega Tommaso Cacciari, uno dei leader del movimento nel Triveneto - fin dai tempi lontani delle nostre proteste nel 1997, insieme a Franco Rocchetta, mentre si celebrava il processo ai Serenissimi nell'aula bunker di Mestre. Lì prendemmo le botte noi... e pure lui perchè contestavamo la messinscena dello Stato». E, al di là dei ricordi, è facile leggere il punto centrale del documento dei Centri sociali del Nordest: «Ciò che ci sentiamo di affermare - dicono nella nota - è che siamo senza esitazioni dalla parte di chi rivendica autonomia e indipendenza contro uno Stato che a queste rivendicazioni sa rispondere solo che le inchieste della Magistratura e dei carabinieri del Ros, comportandosi esattamente come nei confronti dei movimenti e dei conflitti più radicali. Nell’esagerazione della minaccia rappresentata dal "complotto secessionista" vediamo il segno di una sovranità nazionale in crisi, che cerca di riaffermare la propria legittimità attraverso la coercizione di un’astratta nozione di "legalità" che trasforma genuini ideali o chiacchiere da osteria, in pesanti reati associativi per "finalità di terrorismo e di eversione"».





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