​Parole straniere? Usiamole
ma con molta parsimonia

Martedì 4 Marzo 2014
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Caro direttore,

lei che scrive in italiano anche per i lettori veneti, perchè non spiega il significato di termini tipo "spending review" , "jobs act" e tanti altri incomprensibili termini stranieri, di certo sconosciuti almeno alla metà dei suoi lettori, compreso il sottoscritto?



E le nostre famose "Bronse Querte" che nei giorni di festa, sull'edizione di Padova, sanno fare tanta ironia traducendo in dialetto espressioni italiane, perchè sull'argomento non la criticano mai? Forse perchè sono retribuite dal Gazzettino?




Franco Dell'Amico

Padova




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Caro lettore,

apprezzo l'ironia e il suo senso dell'umorismo (come vede non ho scritto "sense of humor"). Penso però che le Bronse Querte o altri commentatori non mi abbiamo mai per questo criticato, non per timori riverenziali o per modeste ragioni economiche, ma perchè, personalmente, quando scrivo uso molto, ma molto raramente termini stranieri e chiedo anche ai nostri giornalisti di fare altrettanto. Ho persino cercato di vietare l'uso di termini stranieri nei titoli.



La ragione naturalmente è una sola: nessuna autarchia linguistica, ma solo la convinzione che molti lettori ignorino il significato di questi termini e leggendoli si sentano un po' a disagio. Faticano a capire con immediatezza ciò di cui si parla. Bisogna però anche prendere atto di una realtà: che sempre più spesso in economia e in politica si fa ricorso a termini stranieri e che, inoltre, la lingua italiana è ricca, articolata, armoniosa, ma non ha sempre la sintetica efficacia di quella inglese. Prendiamo l'espressione "jobs act", letteralmente significa "legge per il lavoro" (mentre "spending review" si traduce in "revisione della spesa"), ma quelle due brevissime parole hanno anche un valore evocativo assai più forte perchè richiamano un celebre discorso del presidente americano Obama che si chiamava appunto "jobs act american".



È per questa ragione che Matteo Renzi, quando ha presentato le sue proposte per riformare il mondo del lavoro, ha parlato proprio di "jobs act", perchè vuole riferirsi a quel modello di riforme. Ciò detto, terremo conto dei suoi "rimproveri" e cercheremo di limitare i termini stranieri. Anche quando li usa il presidente del Consiglio.
Ultimo aggiornamento: 15:21

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