Giubileo, esce la bolla papale: indulgenza anche senza visitare Roma

Venerdì 10 Aprile 2015
Giubileo, esce la bolla papale: indulgenza anche senza visitare Roma
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Sarà possibile «lucrare» l'indulgenza non solo a Roma, attraversando le Porte Sante delle basiliche, ma anche nelle proprie diocesi in tutti e cinque i continenti.

È questo uno degli aspetti centrali, apprende l'ANSA, dell'attesa Bolla «Misericordiae vultus», con la cui lettura, domani pomeriggio, papa Francesco indirà ufficialmente l'Anno santo straordinario della Misericordia dall'8 dicembre prossimo al novembre 2016.



Un evento concepito dal Papa come «unicamente spirituale», riferiscono alcuni stretti collaboratori del Pontefice, su cui Francesco stava meditando da alcuni mesi e che ha lo scopo di rafforzare un messaggio centrale del suo pontificato. E con il quale, riferiscono sempre collaboratori a lui vicini, il Papa si prefigge essenzialmente due obiettivi. Il primo è quello di incoraggiare il più possibile le opere di misericordia, corporali e spirituali. Ma, non secondario per Francesco, è promuovere attraverso l'Anno santo straordinario un ritorno dei fedeli, ma anche dei preti, al confessionale. «I confessionali sono vuoti - si spiega -, il Papa lo sa e questa è una sua grande preoccupazione. Se il sacramento della confessione riprendesse slancio grazie al Giubileo, già solo questo per Francesco significherebbe aver raggiunto il suo scopo».



Ecco perchè le polemiche che si sono scatenate all'indomani dell'annuncio attorno a stime sui numeri dei pellegrini (al Giubileo del 2000 furono 25 milioni), costi (erano circolate previsioni tra i 400 milioni e il miliardo di euro e oltre), necessità o meno di cabine di regia, presunte grandi opere da costruire e magari da lì distribuzioni di appalti, hanno lasciato alquanto amareggiato il Pontefice. Quando i suoi collaboratori gli hanno mostrato quanto riferivano alcuni giornali, Bergoglio non ha mancato di esprimere la sua indignazione.



Insomma, il Giubileo di Francesco, conformemente allo stile del Papa, nulla vuole avere a che fare con situazioni di business. «La polemica sui costi - viene detto - è del tutto ingiustificata. Non servirà alcuna grande opera, nè opere particolari, basterà procedere a qualche intervento di manutenzione e di riqualificazione della città necessario ad un adeguata accoglienza dei pellegrini e di cui, d'altronde, la stessa città ha bisogno». Del resto, l'indulgenza plenaria agognata dai fedeli, cioè l'assoluzione da tutti i peccati, concessione tipica del Giubileo, non si conquisterà, o come si dice tecnicamente «lucrerà», solo venendo a Roma e oltrepassando come da tradizione le porte sante della città, nelle basiliche di San Pietro, San Paolo Fuori le Mura, San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore. Sarà infatti possibile ottenerla anche nelle diocesi dei cinque continenti. «Certo - si spiega - noi abbiamo la consapevolezza che tanti vorranno venire a Roma per attraversare la Porta santa e perchè richiamati dalla figura così attrattiva di papa Francesco ma le cifre sui pellegrini al momento sono pure esagerazioni».



In Vaticano il numero di riferimento attorno a cui ragionare rimangono gli 8 milioni di pellegrini affluiti con l'Anno della Fede. Un programma preciso degli eventi ancora non c'è: «il Papa - assicurano - cercherà di essere presente a più appuntamenti possibile ma certo non potrà essere a tutti». Il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova evangelizzazione, l'organo incaricato dal Papa di gestire la «regia» dell'Anno santo, lo sta ancora mettendo a punto.



Intanto, il momento 'cloù per conoscere gli aspetti più qualificanti e caratteristici del Giubileo di Francesco sarà domani quando il Papa con la cerimonia di indizione leggerà stralci della Bolla nell'atrio della basilica di San Pietro e poi, per esprimere il proprio desiderio che il Giubileo della misericordia sia celebrato a Roma e in tutto il mondo, consegnerà una copia della Bolla a diversi ecclesiastici, in rappresentanza delle varie realtà ecclesiali e dei diversi continenti.



Dal punto di vista organizzativo, infine, a breve partiranno due commissioni: una interna al Vaticano di supporto al dicastero di mons.
Fisichella composta da rappresentanti della segreteria di stato, della prefettura della Casa pontificia, della Guardia svizzera e della Gendarmeria; e l'altra mista con il governo italiano, la Regione e il Comune di Roma.
Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 10:27

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