VENEZIA - In attesa dell'arrivo di Giorgia Meloni per la manifestazione di Fratelli d'Italia contro il governo a Venezia, il piazzale della stazione di Santa Lucia si presentava pieno di bandiere.
La polizia inizialmente ha stimato in circa 1.500 i presenti. Uomini, donne tutti pacifici. Moltissime bandiere. «Un successo al di sopra delle aspettative - dice Sebastiano Costalonga, esponente veneziano del partito - e molti devono ancora arrivare».
L'esponente di Fratelli d'Italia è arrivata verso le 15, accolta da un bagno di folla (anche di stampa e tv). Nel frattempo i presenti sono aumentati in maniera considerevole, raggiungendo le 4.500-5.000 persone. Giorgia Meloni ha poi guidato il corteo lungo il ponte della Costituzione.
Giorgia Meloni scatta un selfie alla partenza del corteo
#difendiamoci #renzivattene #7marzoaVenezia pic.twitter.com/fuawkcnVuu — Giorgia Meloni ن (@GiorgiaMeloni) 7 Marzo 2015
È la più grande manifestazione organizzata dalla destra a venezia. Alla fine del corteo si sono radunate circa 8mila persone. Sul palco in campo San Geremia ci sono i familiari delle vittime di Cesare Battisti, il padre di Matteo Vanzan e Gianluca Salviato, il tecnico che era stato rapito in Libia.
«Tante persone sono scese in piazza oggi a Venezia per vivere un altro importante momento di quel fronte anti-Renzi che abbiamo costituito come primo fulcro per non morire renziani, ma per costruire un'alternativa al Governo e ai suoi mandanti, cioè l'Europa di burocrati e tecnocrati, che tiene conto solo degli interessi delle lobby». Così Giorgia Meloni ha spiegato il senso della manifestazione. «Ci siamo ritrovati su alcune sfide - ha sottolineato - con tanta di quell'Italia reale che il Governo ha dimenticato, puntando assolutamente a costruire un fronte serio di opposizione, aperto a chiunque vuole aderire».
«Abbiamo scelto Venezia - ha aggiunto Meloni - sia perché qui si vota, sia perché è un simbolo di quelle piccole e medie imprese vessate e costrette a chiudere, di quegli imprenditori costretti a gesti estremi dal Governo. Ma siamo qui anche per manifestare la nostra solidarietà a Graziano Stacchio, che merita una medaglia d'oro. Non è voluto intervenire, ma rispetto le sue scelte perché capisco il suo non voler essere trasformato in un eroe».
«Spero in una ricomposizione all'interno della Lega tra Matteo Salvini e Flavio Tosi. Vorrei che tornassero a dialogare per il bene del loro movimento e del centrodestra». Al corteo sulla sicurezza organizzato da Fdi e da alcuni esponenti della Lega, in molti hanno inneggiato a «il Faro libero», facendo riferimento ai circoli nati a sostegno della Fondazione di Flavio Tosi che secondo Salvini non sarebbero compatibili con la Lega.