Diciottenni drogati di cyber sex
e "canne". E il desiderio muore

Martedì 2 Dicembre 2014
Diciottenni drogati di cyber sex e "canne". E il desiderio muore
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PADOVA - Drogati di cyber-sex, a tutto discapito del sesso reale. Altro che amici, libri e riviste: oggi i giovanissimi a caccia di informazioni sulle emozioni forti si armano di pc e chiedono numi a «dottor Google». A fotografare il cambiamento rispetto a quanto accadeva solo dieci anni fa, sono gli ultimi risultati del Progetto andrologico permanente nei giovani di Padova e provincia, presentato ieri dal team di Carlo Foresta, andrologo ed endocrinologo dell'Università di Padova.



Tra i 1.492 diciottenni avvicinati, predomina la delusione tra le lenzuola: come dire, il sesso virtuale è sempre più killer dell'amore in carne ed ossa, tant'è vero che risulta frequente il riscontro di disfunzione erettile e assenza di desiderio. Quando l'accesso ai siti pornografici diventa abitudinario (l'8% naviga ogni giorno in portali hot, il 63% più di una volta alla settimana; il 38% rimane appiccicato allo schermo per mezz'ora, il 30% per un'ora e oltre), quasi un giovane su due dichiara una modificazione della percezione sessuale.



Aumentano i fumatori e gli abitudinari all'alcol, cala l'età del battesimo della sigaretta (14,2 anni) e cresce senza sosta il ricorso a sostanze stupefacenti. «Il consumo dell'hashish sta raggiungendo livelli di guardia poiché il 72% degli intervistati dichiara di averlo "provato".



Tra questi - annota l'endocrinologo - solo il 40% ammette di utilizzarlo saltuariamente, mentre ben il 48% confessa di consumarlo con una certa abitudine e il 12 addirittura ogni giorno.
Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 13:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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