PADOVA - Tragedia sfiorata alla cronometro: si stava riscaldando sulla bici da corsa per la gara a cronometro appena iniziata quando è stata colpita dai pallini di un fucile da caccia. A sparare una doppietta padovana di Bastia di Rovolon che aveva avvistato una lepre e che ha sbagliato la mira. L'atleta ha urlato di dolore: «Mi hanno sparato, aiuto» ed è crollata a terra subito soccorsa dai compagni: poi è finita in ospedale a Vicenza.
La sfortunata ciclista Christiane Koschier, 40enne residente a Caprino (Verona), che gareggia per la Fimap, ieri mattina preparava la cronometro organizzata a Colloredo (Vicenza) dal Gc Sossano con oltre 140 ciclisti al via. I sanitari al seguito della corsa sono subito intervenuti e hanno dovuto medicarle la gamba, il braccio e il fianco sinistro colpiti dai pallini. È solo per fortuna che i colpi esplosi non hanno raggiunto organi più delicati e vitali.
Un episodio grave, considerato che il cacciatore avrebbe aperto il fuoco ad una cinquantina di metri dalla strada. Il limite al di sotto del quale non si può scendere è di 150 metri, calcolata la gittata dei fucili da caccia regolari. Il drammatico incidente poco prima delle 9 quando Christine, di origine austriaca ma da molti anni residente in Italia e ora sul Garda, stava passando assieme ad altri tre ciclisti. Su via Ca’ Franzoso è stata raggiunta dai pallini che l’hanno colpita e fatta rovinare a terra.
Subito si è avvicinato anche il cacciatore, un padovano, richiamato dalle urla. A quanto è emerso, l’uomo armato stava seguendo i movimenti di una lepre. I carabinieri stano già indagando e nelle prossime ore per il cacciatore, di Bastia, potrebbero arrivare conseguenze molto pesanti.
Ultimo aggiornamento: 17:20
La sfortunata ciclista Christiane Koschier, 40enne residente a Caprino (Verona), che gareggia per la Fimap, ieri mattina preparava la cronometro organizzata a Colloredo (Vicenza) dal Gc Sossano con oltre 140 ciclisti al via. I sanitari al seguito della corsa sono subito intervenuti e hanno dovuto medicarle la gamba, il braccio e il fianco sinistro colpiti dai pallini. È solo per fortuna che i colpi esplosi non hanno raggiunto organi più delicati e vitali.
Un episodio grave, considerato che il cacciatore avrebbe aperto il fuoco ad una cinquantina di metri dalla strada. Il limite al di sotto del quale non si può scendere è di 150 metri, calcolata la gittata dei fucili da caccia regolari. Il drammatico incidente poco prima delle 9 quando Christine, di origine austriaca ma da molti anni residente in Italia e ora sul Garda, stava passando assieme ad altri tre ciclisti. Su via Ca’ Franzoso è stata raggiunta dai pallini che l’hanno colpita e fatta rovinare a terra.
Subito si è avvicinato anche il cacciatore, un padovano, richiamato dalle urla. A quanto è emerso, l’uomo armato stava seguendo i movimenti di una lepre. I carabinieri stano già indagando e nelle prossime ore per il cacciatore, di Bastia, potrebbero arrivare conseguenze molto pesanti.