Professione onorevole, ecco chi ha guadagnato di più: redditi a confronto

Mercoledì 4 Dicembre 2019 di Angela Pederiva
Professione onorevole, ecco chi ha guadagnato di più: redditi a confronto
18

VENEZIA - Con la politica ci si arricchisce? Al di là delle facili ironie o delle battute demagogiche, non è una domanda retorica. Su un totale di 95 deputati e senatori di Veneto e Friuli Venezia Giulia, per 42 c'è stato un aumento (in qualche occasione pure sull'ordine delle dieci-venti volte), per 16 un calo (quasi sempre molto modesto, anche di pochi euro) e per 4 una situazione di stabilità, mentre per i restanti 33 (e cioè un terzo degli eletti nordestini) non è possibile verificare il prima e il dopo in quanto i loro ultimi dati non sono ancora stati pubblicati.

File Importato GZ-reddito_deputatipdf_04171624.pdf

Il tema abbraccia l'entità del compenso, ma anche la possibile destinazione di una parte dell'importo al proprio partito o a iniziative benefiche, l'eventuale rinuncia allo stipendio derivante da un'altra professione (o magari il cumulo fra i due), i costi sostenuti per lo svolgimento delle attività, i rimborsi delle spese riconosciuti dalla legge, il rapporto fra i guadagni percepiti e l'impegno profuso. Insomma, la questione è ben più complessa di quanto potrebbe apparire a prima vista, ma tutti i potenziali ragionamenti devono comunque partire da un dato oggettivo: i numeri, quelli relativi alle dichiarazioni dei redditi dei parlamentari del Nordest, che per questa legislatura riguardano gli anni di imposta 2017 e 2018.

File Importato GZ-reddito_senatoripdf_04171644.pdf

IL CONFRONTO Considerando che le elezioni si sono svolte il 4 marzo 2018, il confronto fra le due annualità non è particolarmente significativo per gli uscenti che sono stati riconfermati, mentre è molto interessante per i debuttanti che in molti casi si sono visti letteralmente cambiare la vita anche dal punto di vista redditual-fiscale. 
L'OBBLIGO Nei portali di Camera e Senato sono citati i riferimenti normativi relativi alla pubblicazione dei redditi dichiarati dagli eletti. In particolare il decreto 149 del 2013, convertito nella legge 13 del 2014, prevede «la pubblicità o evidenza obbligatoria nel sito internet ufficiale del Parlamento italiano dei dati relativi alla situazione patrimoniale e di reddito dei membri del Parlamento». Viene inoltre specificato che la documentazione è «da depositare entro un mese dalla scadenza del termine utile per la sua presentazione». Per quanto riguarda il modello 730, quello utilizzato dalla maggior parte dei componenti di Montecitorio e Palazzo Madama, quel limite era fissato al 23 luglio, mentre per il modulo Redditi Persone Fisiche c'è stata una proroga fino al 2 dicembre. Alla data di ieri, abbiamo raccolto i risultati disponibili, a proposito del reddito imponibile denunciato nel 2019 e dunque relativo all'anno di imposta 2018, dopodiché li abbiamo confrontati con i dati comunicati nel 2018 e quindi riguardanti l'annualità fiscale 2017. 
L'AUMENTO Come detto, l'aumento è stato particolarmente vistoso per alcuni degli esordienti. Guardando al Senato, è il caso ad esempio di leghisti come Cristiano Zuliani (da 15.618 a 82.353) e Nadia Pizzol (da 29.913 a 94.166); della dem Tatjana Rojc (da 7.743 a 77.485); dei pentastellati Orietta Vanin (da 29.913 a 85.129) e Stefano Patuanelli (ora ministro: da 46.339 a 63.965); della forzista Roberta Toffanin (da 28.685 a 106.222). 
Quanto alla Camera, sono osservabili dinamiche analoghe per leghisti quali Giorgia Andreuzza (da 7.063 a 76.351), Ketty Fogliani (da 15.109 a 76.351) Arianna Lazzarini (da 30.106 a 83.847), Alberto Stefani (da zero a 76.042), Germano Racchella (da 10.781 a 68.231), Antonietta Giacometti (da 49.133 a 125.073), Paolo Paternoster (da 16.303 a 80.632), Vito Comencini (da 4.192,41 a 82.424), Sergio Vallotto (da 44.583 a 139.982), Angela Colmellere (da 34.125 a 85.538), Adolfo Zordan (da 49.937 a 102.250), Silvia Covolo (da 142.646 a 198.915), Vania Valbusa (da 15.059,76 a 79.324), Vannia Gava (l'ex sottosegretaria: da 18.752 a 81.075), Aurelia Bubisutti (da 6.289 a 51.124), Massimiliano Panizzut (da 3.186 a 76.232); per l'azzurro Dario Bond (da zero a 105.531); per il pentastellato Luca Sut (da 22.629 a 81.572); più contenuto il rialzo per il dem Nicola Pellicani (da 98.012 a 99.118).
IL CALO Mediamente modesta, come anticipato, è invece la misura del calo registrato da altri parlamentari, veterani o remigini che fossero alle Politiche dello scorso anno. Per esempio Antonio De Poli (Udc, ma nel gruppo Fi) è sceso da 133.959 a 133.481, Stefano Bertacco (Fdi) da 95.440 a 92.936, Vincenzo D'Arienzo (Pd) da 94.117 a 94.103, Daniela Sbrollini (Iv) da 105.152 a 100.941), Lorenzo Fontana (Lega) dai 102.492,12 di europarlamentare agli 83.096 di deputato-ministro, Raffaele Baratto (Fi) da 164.170 a 152.489, Marco Marin (Fi) da 109.980 a 97.325, l'attuale ministro Federico D'Incà (M5s) da 95.890 a 95.863. In perfetto equilibrio si è infine mantenuta la situazione della forzista Lorena Milanato e dei pentastellati Arianna Spessotto, Francesca Businarolo e Mattia Fantinati: 98.471 euro.
 

Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 03:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci