Visite mediche gratis per chi non può permettersele a Udine

Martedì 3 Dicembre 2019 di Camilla De Mori
Visite mediche gratis per chi non può permettersele a Udine (Foto di Bokskapet da Pixabay)
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UDINE - Nel capoluogo friulano, dopo il caffè sospeso e anche la pizza sospesa di tradizione napoletana, arriva (ma da un progetto con solide radici pugliesi) un nuovo modo di fare solidarietà applicato alla sanità. Approda anche a Udine, grazie al Policlinico di viale Venezia e con la collaborazione del Comune, infatti, la Banca delle visite, che nasce con l'intento dichiarato di aiutare chi non può permettersi cure a pagamento (o che, comunque, rinuncia ad analisi o esami che farebbero sballare il budget familiare) o non può aspettare i tempi del servizio sanitario pubblico. Un obiettivo raggiunto grazie alle donazioni di privati cittadini o di aziende. Chi vuole, sul web, può acquistare una visita o un'altra prestazione sanitaria presenti in una lista e regalarla a chi ne ha bisogno, oppure può donare del denaro: le visite e i soldi donati vengono custoditi nella Banca fino a quando un altro cittadino, in condizione di n ecessità, non richiederà una delle prestazioni disponibili. «In questi giorni, in tutta Italia, abbiamo sfiorato le mille visite donate. Il progetto è nato tre anni fa, ma sta crescendo in modo esponenziale. I primi anni si donavano una decina o ventina di visite, poi, man mano che ci hanno conosciuto, le richieste si sono moltiplicate», spiega il coordinatore Antonello Ceci.
IN REGIONEIl progetto ha arruolato in tutta Italia anche molti superdottori, ossia, spiega Ceci, «medici e cliniche che aderiscono e che decidono o di donarci delle visite mediche o di fare sconti sul listino di base. Al momento hanno aderito al progetto 65 cliniche e una settantina di medici privati». E adesso scende in campo anche il capoluogo friulano, dove il progetto sarà illustrato nei dettagli giovedì a Palazzo D'Aronco dallo stesso Ceci, da Andrea Lombardi di Banca delle visite, da Claudio Riccobon, amministratore delegato della struttura udinese e da Giovanni Barillari, assessore alla salute. «Il Policlinico Città di Udine - spiega Ceci - è la prima struttura ad aderire nella vostra regione e ci donerà cinquanta visite mediche all'anno più uno sconto sul listino. Noi nasciamo per donare visite che magari sono semplici, ma spesso le persone sono costrette a rinunciarvi. Mi spiego: se c'è una visita cardiologica da fare, magari uno fa lo sforzo economico anche se è in difficoltà, ma magari una visita dermatologica o ortopedica si mette sempre in secondo piano. Noi tendenzialmente aiutiamo per le visite mediche a basso budget, ci siamo dati come tetto medio i 200 euro per persona, ma poi si valuta la situazione in base alla casistica. Se ci sono particolari difficoltà, abbiamo la possibilità di lanciare delle raccolte fondi dedicate a determinate persone». Per ora in regione «non ci sono arrivate richieste. Ma non ci conoscono ancora. Speriamo che il progetto arrivi all'orecchio di chi ne ha bisogno».
LE SENTINELLEIn Friuli la Banca delle visite, nata nel 2017 come progetto pilota nel Comune di Gravina di Puglia e poi sviluppatasi sotto l'egida della fondazione Health Italia presieduta da Massimiliano Alfieri, vede già un superdottore (Tassilo Del Franco a Gorizia) e anche un'ambasciatrice a Trieste, ma è la prima volta che l'iniziativa coinvolge anche il territorio udinese. «Gli ambasciatori sono i nostri rappresentanti sul territorio, che ci aiutano a diffondere la conoscenza del progetto e a far incontrare chi vuole donare, i medici e chi ha bisogno di aiuto, come sta facendo Cristina Rosa a Trieste e come ha fatto anche Andrea Lombardi, un nostro ambasciatore, che ci ha aiutato ad interfacciarci con il Policlinico Città di Udine. Finora non ci sono ancora state visite mediche fatte dal medico di Gorizia. Il Friuli Venezia Giulia rispetto ad altre regioni ha un sistema più organizzato che riesce a sostenere meglio le persone, ma è importante avere dei punti di riferimento. Qualsiasi medico o clinica voglia aderire, è meglio averlo già a disposizione».
Camilla De Mori
Ultimo aggiornamento: 11:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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