Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Per Venezia e Matera, Armani e L'Arabesque. Dagli Usa arriva la notizia: fallito Barneys

Venerdì 22 Novembre 2019 di Luciana Boccardi
 Da tempo  il mondo della moda sta partecipando non con parole vane, ma con prese di posizione efficaci   alla battaglia contro tutto ciò che inquina (non solo climaticamente) l'aria che respiriamo, la difesa di foreste e la stigmatizzazione dei  “produttori di veleni” come lei ha chiamato di volta in volta imprenditori  senza scrupoli  di ogni paese del  mondo che privilegiano  il  “far cassa”, l’interesse immediato alla salvezza del pianeta.
Ora che  la furia degli  elementi  si è  accanita particolarmente con due delle città-gioiello, Venezia e Matera, anche dalla moda si  annunciano  iniziative destinate a sollevare economicamente  - ma anche psicologicamente -i chi è stato particolarmente colpito a Venezia dalla furia del mare che ha travolto tutto ciò che si trovava  “ad altezza di marea “, così come a Matera  fango e detriti sono ancora a testimoniare  lo tsunami che si è abbattuto travolgendo  cose, oggetti, mobili, opere d’arte.
Da Giorgio Armani arriva l’impegno   per  devolvere  alla Protezione Civile,   “a supporto degli interventi  di soccorso in atto “  parte dell’incasso dei  tre incontri  di basket che l'Olimpia Milano disputerà questa settimana al Mediolanum Forum di Assago. 
Sempre da Milano si conferma l’evento che una imprenditrice dell’arte e del vintage ,  Chicca Meroni, (L’Arabesque)  -  collezionista di rarità e di pezzi  preziosi d’antan  - sta predisponendo per raccogliere fondi  da devolvere a Venezia   (“aspettiamo di sapere come regolarci    -  precisa l’informatissima Graziella Scupelli -  perché vadano alla Venezia “vera” quella tanto colpita  dall’acqua,  per la  cui difesa  i Veneziani  hanno indetto addirittura un referendum  chiarificatore che si svolgerà tra pochi giorni)”.
Mobilitazione per aiutare la Venezia  “vera”  ( come viene definita la Venezia insulare colpita dalla furia di una laguna incattivita) , si coglie anche nella volontà di firme importanti della moda.  Non cade nel vuoto l’invito -  supportato anche  dall’Unione Artigiani di Venezia - per un mercatino di Natale  “di buona volontà”.  Venezia  è capitale di prodotti di prestigio,  dalle creazioni d’arte alla lavorazioni   artigiane più prestigiose. Tanti gli indirizzi da suggerire:  dai vetri ai merletti, dalle murrine- gioiello , ai tessuti,  perla casa,   in particolare quelli di Rubelli  (con la collezione più recente firmata da Peter Marino  e dedicata tutta a Venezia) ,  o la Tessitura Bevilacqua con le borse che hanno come antenate le primissime  in velluto  di Roberta di Camerino  .   Ricami, calzature preziose, oggettistica d’antan, Impossibile elencare tutte le specialità veneziane che potrebbero  occupare  pacchettini- regalo  sotto l’albero  assicurando un sostegno non solo economico ma morale  per una città  inginocchiata ma ancora ben  viva e   battagliera. 
Non tutte rose comunque per l’universo moda  internazionale:  fresca arriva la notizia francamente  inattesa  del  fallimento  clamoroso  di Barneys  a New York. Un avvenimento destinato - si legge nella stampa americana - a “cambiare i connotati di Manhattan “.  “Il negozio chiude, tutto se ne deve andare”  - si legge sulle vetrine del  Gruppo Authentic Brands  Presley e Muhammed  Alì  che oltre ai  diritti su “Marilyn Monroe” e “Elvis  Prisley,  detiene più di   una sessantina di brand:  scarpe, borse e pret-à.porter  di  lusso che la finanziaria B. Riley  sta liquidando fino a esaurimento della merce.  Una notizia che preoccupa grandemente il mercato internazionale della moda che cambia il tono dei prossimi   “mercati di Natale”  a New  York.
  Ultimo aggiornamento: 24-11-2019 15:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA