Oltre 250 furti solo nell'ultimo mese: in provincia di Treviso tornano le ronde

Venerdì 22 Novembre 2019 di Pio Dal Cin
Oltre 250 furti solo nell'ultimo mese: in provincia di Treviso tornano le ronde
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TREVISO - Oltre 250 furti solo nell'ultimo mese. La provincia di Treviso si riscopre assediata da bande di ladri particolarmente scatenate. E si ricominciano a vedere le ronde di cittadini. La settimana scorsa, in un solo pomeriggio, sono stati messi a segno 31 colpi. Tutti raid nelle case, mirati a alla razzia di piccoli oggetti preziosi, denaro, elettrodomestici facilmente trasportabili. I ladri hanno colpito senza farsi particolari problemi, incuranti che nelle abitazioni ci fosse o meno qualcuno. L'esasperazione tra la cittadinanza è ormai evidente. E c'è chi sta iniziando a organizzarsi per conto proprio. Con le ronde appunto. Un primo episodio lo si è visto già due settimane fa quando, nel Montebellunese, cittadini esasperati dopo una settimana di furti scesero in strada, di sera, addirittura con i trattori. A Codognè invece si parla di ronde spontanee, nate grazie al tam-tam dei gruppi Whatsapp.
COL MEGAFONOMercoledì scorso è stato un giorno particolarmente complicato per tanti comuni della sinistra Piave, con molti furti messi a segno soprattutto a Codognè. E da qui parte la rivolta silenziosa alimentata dalla voglia di reagire a queste intrusioni che stanno turbando il quieto vivere. In molti hanno espresso, attraverso i social, la loro esasperazione e, allo stesso tempo, l'intenzione di contrastare efficacemente un fenomeno che sta comunque portando l'esasperazione a livelli altissimi. Le bande che si scatenano al calar della sera sembrano ben organizzate e cercano di introdursi nelle abitazioni razziando quello che possono. Per poi dileguarsi velocemente nei campi, indisturbati, e pronti a colpire altrove. E qui entrano in ballo le ronde in tutte le varianti possibili. Giacomo Piccoli, residente di Codognè, ha lanciato la sua idea in una chat che raccoglie circa 150 iscritti: «La mia proposta - racconta - è quella di uscire con un'auto e un altoparlante per le strade del paese e avvertire con un messaggio registrato i cittadini del fatto che ci siano gruppi di ladri che stanno battendo il territorio. In questo modo la gente starebbe in guardia e allo stesso tempo il messaggio arriverebbe anche ai malintenzionati. Devono sapere che non staremo inermi ad aspettare che ci derubino». 
PRUDENZAIl sindaco di Codognè Lisa Tommasella predica però prudenza e tanta di mediare tra la voglia di fare qualcosa dei suoi cittadini e il lavoro delle forze dell'ordine: «Martedì scorso abbiamo fatto un incontro con la cittadinanza e il comandante della stazione dei carabinieri per cercare di spiegare il modus operandi delle bande. È emersa una volontà da parte della gente di Codognè di reagire a questo inedito fenomeno. Abbiamo preso a cuore la situazione e vogliamo contrastare in maniera efficace ma ordinata, e coordinata, questa vera e propria invasione delle nostre case. Vogliamo perciò raccogliere l'invito della gente a organizzare, in sintonia con l'Arma, dei piccoli gruppi di controllo. È un'operazione che va studiata bene, organizzata in modo da non creare allarmismi tra la gente e che tuteli l'incolumità dei volontari disposti a partecipare. Quello che potranno fare questi piccoli gruppi di volontari, coordinati, ordinati, a piedi o in auto, sarà solamente di segnalare alle forze dell'ordine eventuali movimenti strani di persone o di mezzi. Nessun fai da te quindi». E la linea del sindaco, più morbida, raccoglie i primi consensi, anche via social. C'è chi, come Gino Celotto, premette: «Ho subito un furto, qualche anno fa, di attrezzature agricole. Da allora ho installato un sistema d'allarme sofisticato e mi sento più sicuro. Ho dato la mia disponibilità per partecipare ai controlli quando saranno ben coordinati, come chiesto dal nostro sindaco». Stessa linea di un altro volontario: «Certo che sono disposto a dare una mano. L'importante è che questi volontari vengano affiancati da qualcuno che sia competente, un carabiniere per esempio, in modo da evitare errori». 
Pio Dal Cin
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