La corsa ai libri il buon esempio della città che volta pagina

Giovedì 21 Novembre 2019 di Alberto Toso Fei
La corsa ai libri il buon esempio della città che volta pagina
VENEZIA - C'è chi porta i suoi vecchi libri perché vengano venduti e permettano ai librai di ripartire e chi invece, dopo aver lasciato qualche euro, si porta a casa i volumi bagnati dall'acqua alta come piccoli pazienti dei quali prendersi cura, da asciugare e coccolare un po' prima di far trovare loro spazio tra gli scaffali delle librerie domestiche, salvandoli dal macero.
Se il violento nubifragio di una settimana fa ha causato danni senza eguali a tutta la città, e ha danneggiato migliaia di volumi spesso di pregio di alcune biblioteche e archivi storici come è avvenuto alla Fondazione Querini Stampalia (che ha visto andare sott'acqua anche il moderno bookshop), al Conservatorio Benedetto Marcello o al lascito di Cesare De Michelis, anche quasi tutte le librerie veneziane tanto quelle che vendono libri nuovi quanto quelle dedicate all'usato e al fuori catalogo hanno subito danni notevoli, e si stanno riorganizzando in maniera spesso spontanea, grazie all'aiuto di moltissimi veneziani e degli ancor più numerosi amanti della città accorsi in aiuto fin dalle prime ore di martedì notte, per risollevarsi.
 
LE IMMAGINI
Fra le tante, tantissime immagini iconiche che rimarranno a lungo nella memoria di queste giornate (il vaporetto sopra Riva degli Schiavoni, l'acqua che zampilla dalle prese elettriche), vi sono sicuramente quelle dei libri che galleggiano all'interno di librerie conosciutissime, come l'Acqua Alta di calle lunga Santa Maria Formosa. Proprio lì, alcuni giorni fa, grazie a un veloce tam tam favorito dai social, i volontari dei Venice Calls hanno allestito in collaborazione con le libraie una vendita estemporanea di libri alluvionati, che ha rimpinguato le casse della libreria (sebbene il danno sia lontano dall'essere colmato) e salvato un numero indistinto di volumi.
LA RIVINCITA DEI PICCOLI
Ieri e l'altro ieri la stessa cosa è avvenuta in un'altra libreria storica, la Bertoni di rio terà dei Assassini, laterale di calle de la Mandola; ma avevano agito così a poche ore dal disastro anche la Goldoni di calle dei Fabbri e la Cafoscarina di campiello dei Squellini. Purtroppo le librerie che hanno subito danni ingenti o ingentissimi sono moltissime: la Libreria ai Miracoli, nell'omonimo campo; quella di Franco Filippi in Casseleria; la Libreria Toletta, lungo la calle di Dorsoduro dalla quale prende il nome e l'Editrice Filippi in Calle del Paradiso. E poi lo Studium in calle de la Canonica, la Libreria Einaudi tra San Polo e i Frari, la Mare di Carta ai Tolentini.
O anche Living in the past, piccolo negozio ai Carmini letteralmente spazzato via dall'acqua che tratta volumi fuori catalogo, fumetti e vinili usati, che accetta donazioni per ripartire. Segnatevi i nomi, passate a trovarli. Dare un aiuto diretto, regalando un libro che non si legge più o comprandone uno nuovo (o destinato alla distruzione, che diventa anche un simbolo da tenere di questi giorni difficili), costa poco, ma può essere importante. E Venezia, che del libro è stata capitale fin dalla sua nascita, può rinascere anche a partire dai libri.
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Ultimo aggiornamento: 12:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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