Mara, maestra di gentilezza vince il premio Frizzi: «Così la insegno ai miei studenti»

Sabato 16 Novembre 2019 di Elena Filini
Mara, maestra di gentilezza vince il premio Frizzi: «Così la insegno ai miei studenti»
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TREVISO -  «Le gentilezza non è il bon ton. E va insegnata a scuola». Mara Pillon ne ha fatto il manifesto di una piccola rivoluzione. Oggi per tutta l'Italia è Maestra di gentilezza. Il suo blog e le sue lezioni sulla disponibilità verso il prossimo, sulla cura nei modi, sul sorriso e la voglia di inclusione fanno proprio scuola. Perché, in fondo, a volte basta poco: la gentilezza è una parola magica che diventa carezza per l'anima. 55 anni, da 32 docente alla scuola media Marco Polo di Silea, in provincia di Treviso, Mara Pillon non ha dubbi: la gentilezza salverà il mondo. Più ancora della bellezza. Per questo ha meritato Be kind award dedicato alla memoria di Fabrizio Frizzi ed è stata premiata due giorni fa a Roma, alla casa del cinema. Il premio, legato a gentilezza prende spunto dalla pellicola autoprodotta dal dodicenne Nino e sua madre, l'attrice Sabrina Paravicini sulla sindrome di Asperger.
 
Mettere in soffitta l'educazione civica e inventarsi lezioni di gentilezza. Come nasce questo progetto?
«Osservavo i ragazzi durante l'intervallo, li vedevo nei corridoi. Ho fatto un'attenta riflessione sul loro modo di rapportarsi e su come aggressività stimolasse aggressività. Un giorno sono entrata in classe e ho detto. Bene chiudiamo pure i libri di storia. Ora si fa lezione di gentilezza».
Come avete organizzato il corso di gentilezza?
«Abbiamo immaginato un diario, sul quale documentare ogni giorno gli atti di gentilezza messi in atto o ricevuti. Ho chiesto ai ragazzi la loro idea di gentilezza, ci siamo accorti che diventa contagiosa. E così si è allargato lo spettro alle famiglie. Poi abbiamo cercato di organizzare una storia della gentilezza, partendo dalla letteratura».
Il poeta più gentile?
«Direi Dante. Tanto gentile e tanta onesta pare è un manifesto. Racconta che la bellezza non è solo apparenza, ma cura nei modi».
Come definirebbe lei la gentilezza?
«Una carezza, la predisposizione al dialogo e all'ascolto. Se qualcuno si rivolge a te in modo gentile, tu abbassi immediatamente le difese e l'aggressività. Ti senti talmente bene che ti rimane dentro qualcosa e la trasferisci subito a qualcun altro».
Davvero i suoi ragazzi sono diventati dei dispenser di gentilezza?
«È accaduto. Si mette in moto un circolo virtuoso. E i genitori ricambiano, perché la gentilezza è contagiosa»
Perchè oltre al riconoscere la gentilezza, le lezioni prevedevano dei veri e propri allenamenti..
«Si bisogna iniziare ad abituarsi a vederla e a praticarla, la gentilezza. Ormai siamo abituati all'aggressività e viviamo immersi in essa. Non ci rendiamo conto che ci avvelena, mentre assumere un atteggiamento gentile provoca e dona benessere. Alla fine staremmo tutti meglio se iniziasse una rivoluzione gentile».
Un progetto educativo che la fa diventare la paladina della gentilezza d'Italia. È così?
«Si, ma del tutto inaspettata. Io ne ero all'oscuro. Sono stata selezionata grazie alla storia delle mie lezioni e votata dalla rete. Mai avrei immaginato di essere premiata insieme a personaggi come Beppino Englaro, Niccolò Fabi, Francesco Totti e Fiorella Mannoia, risultati vincitori nelle diverse categorie»
Spesso sottolinea come gentilezza e galateo non siano certo sinonimi.
«Credo che il bon ton sia un atteggiamento di superficie. Non basta avere dei bei modi per essere gentili. Perché la bontà d'animo è un'altra cosa. Io credo nella rivoluzione gentile: la gentilezza è forza. Ed è soprattutto rispetto. Non va confusa con la carineria».
Essere madame gentilezza non deve essere sempre facile. Lei ormai è quella del mezzo pieno, del porgi l'altra guancia. Ma c'è qualcosa che le fa subito venir voglia di essere meno gentile? Qualcosa, negli atteggiamenti o nella società, che la fa subito sbroccare?
«Si. La violenza sulle donne. Lì tutta la gentilezza viene rimessa un po' nel cassetto. Eh si, proprio non riesco a non perdere le staffe»
.Elena Filini
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Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 16:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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