Ventun milioni di Iva evasa su 80 milioni di litri di carburante: 6 arresti

Giovedì 14 Novembre 2019
Ventun milioni di Iva evasa su 80 milioni di litri di carburante: 6 arresti
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VERONA - Sei persone sono state arrestate dalla Guardia di finanza di Verona che ha concluso un'indagine per frode fiscale in commercio. L'operazione dei finanzieri veronesi, denominata «Oro Nero», ha accertato un'evasione di oltre 21 milioni di euro sull'Iva per più di 80 milioni di litri di carburante.

L'ipotesi di reato avanzata nei confronti degli indagati è di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali. Per due arrestati, un veronese di Arcole e una cittadina bielorussa, è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per gli altri quattro, un campano, un laziale e due bielorussi, il Gip Luciano Gorra ha emesso la misura degli arresti domiciliari.

L'operazione, condotta dalla Compagnia delle Fiamme Gialle di Soave (Verona) e coordinata dal sostituto procuratore Paolo Sachar, ha permesso di ricostruire la rilevante frode che ha interessato il commercio di 80 milioni di litri di carburante - tra gasolio e benzina - per un valore superiore ai 120 milioni di euro. I finanzieri hanno individuato una Srl con sede ad Arcole che era stata posta al vertice di una filiera commerciale costituita da società «cartiere», interposte per frodare l'Iva. In pratica i prodotti petroliferi immessi in commercio dal deposito fiscale, anziché essere ceduti direttamente all'azienda veronese venivano fatturati alle cartiere con sede nelle province di Napoli, Roma, Venezia, Asti e Verona, che attestavano falsamente di essere esportatori abituali e di poter quindi non applicare l'Iva sul prodotto petrolifero, successivamente ceduto alla società di Arcole che a sua volta lo vendeva a distributori stradali e ad altri rivenditori, tra Veneto, Emilia Romagna, Trento e Ancona.

«Il sistema - ha spiegato il comandante provinciale, col.
Carlo Ragusa - ha permesso di ottenere prezzi di vendita ai distributori di carburante più bassi del 15% rispetto a quelli presenti sul mercato, con un'evidente distorsione della normale concorrenza». Nel corso dell'esecuzione delle ordinanza di custodia cautelare è stato possibile procedere al sequestro di liquidità per oltre 880 mila euro (30 mila in contanti e più di 850 mila su conti correnti), dello stabile dove la società aveva sede (valore 140 mila euro), due auto e un natante di 5 metri, per un ammontare superiore al milione. Il Tribunale ha disposto il sequestro complessivo di 4,4 milioni, pari all'evasione sull'Iva determinata dalle operazioni più recenti, ed è tuttora in corso la ricerca di ulteriori beni per raggiungere questo importo.
Ultimo aggiornamento: 12:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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