Trenitalia, il controllore così fiscale dovrebbe provare disagi e fatiche di un portatore d'handicap

Mercoledì 13 Novembre 2019
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Caro direttore,
voglio elogiare l'efficienza dei controllori dei treni di Trenitalia... Venerdì scorso sono dovuta andare a Padova per sbrigare una questione. Non sapendo il tempo che ci avrei impiegato ho fatto tramite internet un biglietto andata/ritorno per regionale veloce per il treno delle 17.21. Essendomi sbrigata velocemente sono salita sul regionale delle 16.00, contenta di poter arrivare a casa prima. Non l'avessi mai fatto. Il gentile e fiscalissimo controllore mi ha detto che il mio biglietto non era valido perché era troppo presto e che il biglietto ha validità solo per quattro ore successive. Ho chiesto scusa e cosa potevo fare per compensare l'errore (ricordo che sono salita su un regionale normale e avevo un biglietto per un regionale veloce!). Scordavo di dire che sono una donna handicappata alta poco meno di un metro e quaranta. Il caro controllore mi ha chiarito in modo esplicito che dovevo scendere dal treno alla fermata successiva (Dolo), fare un nuovo biglietto e risalire su quello successivo. Sbalordita per la grandiosa efficienza mi sono chiesta se ero ancora in Italia o se il treno aveva superato qualche confine sconosciuto portandomi in un Paese che tratta tutti normalmente tranne gli handicappati. E così, caro direttore ho fatto! Sono scesa da un treno alto (ma il problema delle barriere architettoniche è un altro problema), ho fatto le scale, un sottopassaggio, il nuovo biglietto, il percorso a ritroso e sono salita su un treno successivo, ugualmente alto, e sono arrivata a Venezia... senza che nessuno mi controllasse il nuovo biglietto! Viva il nostro Paese che non guarda in faccia nessuno neanche quelli che ne hanno diritto.
P.S. tempo di percorrenza da Padova a Venezia: 1h e 1/2. Costo complessivo: 9! Per ulteriore precisazione il treno è il 20857 dell'8/11.


Donata Nicoletti
Cara lettrice,

il fiscalissimo controllore in cui lei si è imbattuta dovrebbe provare sulla propria pelle, anche per una sola giornata, i disagi piccoli e grandi, le fatiche e talvolta anche le umiliazioni che la vita di tutti i giorni porta con sé a una persona portatrice di handicap. Forse a quel punto l'ineffabile controllore capirebbe che la sua rigorosa applicazione del regolamento è stata solo una dimostrazione di arroganza e insipienza. Nulla di cui un essere umano degno di questo nome dovrebbe andare orgoglioso.

    
Ultimo aggiornamento: 12:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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