Tessitura Monti, salvataggio svizzero
Offerta per il gruppo da 4mila addetti

Mercoledì 13 Novembre 2019
Tessitura Monti, salvataggio svizzero Offerta per il gruppo da 4mila addetti
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TREVISO - Novità importanti in arrivo per la Tessitura Monti. La crisi dell'azienda potrebbe trovare presto una positiva soluzione. È sul tavolo infatti un'offerta da parte di un Fondo svizzero, specializzato in ristrutturazioni industriali, per l'acquisto del 100% della Tessitura con l'obiettivo di rilanciare il noto Gruppo tessile, una realtà di primo piano non solo a livello nazionale. Fondata nel 1911 la società è un'eccellenza conosciuta in tutto il mondo.
Occupa oltre 4000 persone di cui circa 270 in Italia nello storico stabilimento di Maserada sul Piave, in provincia di Treviso, ed è leader nella produzione di tessuto utilizzato principalmente per confezionare camicie da uomo. Da anni attraversa una crisi profonda che ha portato l'azienda ad accumulare debiti insostenibili nei confronti del sistema bancario. Da qui l'ipotesi di dichiarare fallimento, avviando una procedura di Amministrazione Straordinaria, con tutte le conseguenze civili e penali per amministratori e sindaci. Un disastro per il territorio trevigiano, che vedrebbe sparire un'azienda d'eccellenza con oltre 1000 famiglie in grosse difficoltà economiche, se si considera anche l'indotto che ruota intorno all'azienda. Gli svizzeri sembrano però avere le idee chiare su come procedere per arrivare entro breve a un'inversione di rotta e al pareggio operativo. La condizione posta è che la famiglia Monti, tornata al timone dell'azienda dopo l'allontanamento dei manager, si faccia da parte e favorisca il passaggio del controllo aziendale.
PASSAGGIO NECESSARIO Una condizione considerata necessaria dai nuovi investitori per garantire un futuro al gruppo tessile. Ieri nel pomeriggio si è tenuta una riunione a Milano presso la sede di Italfondiario, gruppo di value advisor italiano del Fondo svizzero, con tutte le banche creditrici della Tessitura per raccogliere la loro adesione al piano di salvataggio. I tempi però sono strettissimi e in ogni caso non si può andare oltre la fine di novembre, data entro la quale verrebbe a mancare il sostegno finanziario del sistema bancario che, fino a questo momento, ha mantenuto un atteggiamento dialogante con la società di Maserada del Piave e la famiglia Monti. (lil.ab.)

    
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