Quattordicenni consumano droga
a scuola e si sentono male in classe

Mercoledì 13 Novembre 2019 di Olivia Bonetti
Quattordicenni consumano droga a scuola e si sentono male in classe
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Studentesse 14enni si “fanno” di spinelli nella pausa pranzo a scuola: poco dopo accusano un malore in classe. Attimi di paura venerdì nel primo pomeriggio in un istituto professionale della Valbelluna (non indichiamo il nome per non rendere riconoscibili le minorenni ndr). La vicenda è accaduta in una classe prima e una delle quattro ragazzine coinvolte, una cadorina, è stata portata, dopo la scuola, all’ospedale perché le sue condizioni non miglioravano. Ora sta bene. Le studentesse, ieri, sono tutte rientrate a scuola regolarmente, ma l’accaduto dimostra ancora una volta quanto sia grave la situazione del consumo di stupefacenti tra i giovanissimi in provincia. Tanto che fu proprio la Prefettura a lanciare l’allarme dei baby-consumatori bellunesi, dopo i 16 minori segnalati al Nucleo Tossicodipendenze di Palazzo dei Rettori nel 2018, in crescita rispetto all’anno precedente. Sono in corso indagini delle forze dell’ordine sul pusher e anche sul tipo di droga.
 
L’ALLARME
Le 4 compagne di scuola, che hanno iniziato la prima superiore quest’anno scolastico, venerdì hanno, di fatto, pranzato con la droga. Marijuana, non si sa esattamente di che tipo e con che principio attivo. Al rientro in classe a tutte è iniziato a girare la testa: una 14enne del Cadore, in particolare, ha accusato un malore più grave, rischiando di svenire. «Piano piano si sono riprese - spiega la referente del corso di studio delle ragazze - e non è stato necessario chiamare i soccorsi. Abbiamo subito informato i genitori e coinvolto anche le autorità. L’evento è accaduto venerdì, lunedì poi la scuola era chiusa per la festività, ma oggi (ieri ndr) sono rientrare regolarmente a lezione». 
LE INDAGINI
Non hanno “confessato” subito, ma gli insegnanti sono riusciti a ricostruire quello che era accaduto nel giro di poco tempo. La ragazzina del Cadore, quella più grave una volta riaccompagnata a casa dai genitori è dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso. Sono in corso indagini delle forze dell’ordine per comprendere chi avesse ceduto droga a delle ragazzine così giovani: il pusher che vende sostanze a minori rischia pene aumentate di un terzo o della metà. La scuola non spiega che tipo di sostanza è stata assunta dalle studentesse e gli accertamenti delle forze dell’ordine sono ancora in corso e quindi coperti dal segreto istruttorio. 
LA PREVENZIONE
«Abbiamo già fatto diversi percorsi a scuola sia con le forze dell’ordine che con i Servizi per le dipendenze - spiegano dall’istituto -, con lezioni in classe per far comprendere i rischi della droga. Incontri di legalità che ripeteremo anche quest’anno». Ma evidentemente non basta. Eppure in tutte le scuole superiori della provincia le forze dell’ordine fanno periodici blitz anti-droga, con unità cinofile tra i banchi. Il più delle volte hanno dato esito negativo, pur a fronte dell’aumento di baby-consumatori. 
Ultimo aggiornamento: 11:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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