Veneto Banca, liberi tutti tranne l'ex Ad Vincenzo Consoli

Lunedì 11 Novembre 2019 di Maurizio Crema
Veneto Banca, liberi tutti tranne l'ex Ad Vincenzo Consoli
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TREVISO - Veneto Banca, la montagna accusatoria ha partorito l'ipotesi di tre capi d'imputazione per un solo ex manager. Anni di indagini della Procura di Roma, un blitz con centinaia di finanzieri nella sede di Montebelluna nel febbraio del 2015, montagne di documenti, intercettazioni, verifiche e un processo che potrebbe riguardare soltanto l'ex Ad Vincenzo Consoli. Il 18 ottobre scorso il giudice Bruno Casciarri ha accolto la richiesta d'archiviazione del Pm Massimo De Bortoli per tutti gli altri 10 indagati, dall'ex presidente Flavio Trinca ai manager Stefano Bertolo (ex responsabile direzione centrale amministrativa di VB), Mosè Fagiani (ex responsabile commerciale), Flavio Marcolin (ex responsabile affari societari e legali), Renato Merlo (ex responsabile banche estere) e Massimo Lembo (ex capo della direzione compliance) passando dagli ex sindaci Diego Xausa e Michele Stiz, per arrivare all'ex grande socio e Ad di Banca Intermobiliare Pietro D'Aguì e all'imprenditore Gianclaudio Giovannone.

CONFRONTO MANCATO
Per il crac di Veneto Banca, una delle più importanti banche del Nordest e tra le prime Popolari italiane, rimane ancora sotto possibile giudizio dunque solo Vincenzo Consoli. L'udienza col gip che doveva tenersi oggi per decidere della richiesta di archiviazione per 5 capi di imputazione contestati a Consoli dalla Procura di Roma e per la richiesta di dissequestro dei beni mobili e immobili legata a questi reati (tra questa la villa di Vicenza) non si terrà per assenza del suo legale Ermenegildo Costabile, impegnato in un altro dibattimento.
Ancora da decidere invece la data dell'udienza preliminare per i tre capi d'imputazione (aggiotaggio, ostacolo e falso prospetto) per i quali il pm De Bortoli ha chiesto il rinvio a giudizio di Consoli. «Non vediamo l'ora di poter dimostrare la nostra posizione sia su questa questione che sulla presunta truffa per il caso Bim - spiega l'avvocato Costabile - per il resto accogliamo con favore la richiesta di archiviazione fatta dal pm De Bortoli per i cinque capi di imputazione che fa seguito anche alle due consulenze tecniche fatte dal dirigente di Banca d'Italia Gaetano Parisi». Che ha certificato come le operazioni che Consoli non avrebbe comunicato alla Banca d'Italia avrebbero avuto un impatto assolutamente irrilevante sull'allora patrimonio di vigilanza di Veneto Banca. In pratica nel mirino erano finite operazioni per qualche decina di milioni contro un patrimonio di vigilanza che allora ammontava a circa tre miliardi.

SODDISFAZIONE
«Posso dire che sono ovviamente soddisfatto dell'esito del procedimento, e lo sono in particolare per Flavio Trinca che ha sofferto molto per questa vicenda - afferma Fabio Pinelli, avvocato difensore dell'ex presidente di Veneto Banca - Trinca ha investito tutti i suoi risparmi in azioni di Veneto Banca, oltre un milione e mezzo di euro, a dimostrazione della fiducia che poneva nell'istituto. L'archiviazione, della quale non ho avuto ancora nessuna comunicazione ufficiale, credo che abbia accertato l'assenza di qualunque forma di responsabilità penale del mio assistito in modo inequivoco. L'archiviazione è infatti la forma di proscioglimento più ampia prevista dal nostro ordinamento».
Trinca era accusato di ostacolo alla vigilanza in concorso con Consoli, Bertolo, Marcolin, D'Aguì, Giovannone, Fagiani e Lembo. Il reato di aggiotaggio invece era contestato a Consoli, Trinca, Xausa e Stiz. Quest'ultimo dichiara: «Sono contento naturalmente per questa archiviazione - commenta l'ex sindaco di Veneto Banca - e mi fermo qui». Stiz non vuole dire di più. Resta sicuramente l'amarezza sua e di molti altri manager e responsabili dell'istituto trevigiano oggi finito in liquidazione con gli attivi e molti beni immobili passati a banca Intesa Sanpaolo. Della grande inchiesta messa in piedi nel 2015 dalla Procura di Roma e finita a Treviso nel marzo del 2018 che ha spazzato via una delle più importanti banche del Veneto resta gran poco e un solo, possibile, imputato: Vincenzo Consoli.
Maurizio Crema
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