Milano, violentata in discoteca da due cugini, il gip: forse droga nel bicchiere della ragazza

Sabato 9 Novembre 2019
Violentata in discoteca da due cugini, il gip: forse droga nel bicchiere della ragazza
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Avrebbero approfittato «della condizione di inferiorità psichica» della giovane i due cugini arrestati due giorni fa con l'accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza, avvenuta nell'agosto 2018 dopo una serata passata in una discoteca dell'Idroscalo a Segrate (Milano). I cugini avrebbero tratto vantaggio dal fatto che la ragazza avesse assunto sostanze alcoliche e «forse anche inconsapevolmente sostanze stupefacenti, inserite nel bicchiere da cui stava bevendo da uno dei tre ragazzi». Gli abusi sono stati filmanti anche da un minorenne, amico dei due giovani. 

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Lo scrive il gip di Milano Anna Magelli nell'ordinanza cautelare eseguita nell'ambito dell'inchiesta del dipartimento guidato dal procuratore aggiunto Letizia Mannella. Intanto, uno dei due arrestati, Francesco Ferrara, 26 anni, barista a Caserta, detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e assistito dal legale Nello Sgambato, si è difeso parlando di rapporti consenzienti tra lui e la ragazza e dicendo anche che lui non le versò nulla nel cocktail.

L'altro presunto aggressore Antonio Massaro, 32 anni - come si legge nell'ordinanza che dà conto dell'attendibilità della denuncia e della versione della ragazza e dei riscontri sulle violenze - ha precedenti per associazione mafiosa e risulta «anche sottoposto a programma di protezione del Ministero dell'Interno».

«Falla stare zitta, se ci sentono è un casino». È una delle frasi che avrebbe pronunciato Antonio Massaro, uno dei due giovani arrestati due giorni fa per una violenza sessuale di gruppo dopo una serata in una discoteca all'Idroscalo di Segrate (Milano), come emerge dal racconto delle violenze subite dalla vittima, riportato nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, che non riguarda, però, un minorenne che avrebbe filmato gli abusi.

La ragazza ha raccontato che, scrive il gip, «quando aveva chiesto ai tre ragazzi di fermarsi (le violenze sarebbero avvenute nella casa di Massaro e in auto nella notte tra il 4 e il 5 agosto 2018, ndr)», un altro ragazzo, 17enne all'epoca, e Massaro «rivolgendosi a Francesco» Ferrara, anche lui ora in carcere, gli avevano detto «falla stare zitta».

Il minorenne, scrive il gip, «durante gli atti di violenza sessuale, ha anche scattato alcune fotografie» con un cellulare. La giovane, poi, ha messo a verbale anche che «mentre beveva un cocktail» nella discoteca 'Papayà «era stata avvicinata» dal 17enne il quale, «dopo averle preso il bicchiere dalle mani e aver bevuto un sorso, si era voltato, dandole le spalle» e subito dopo «si era nuovamente voltato verso di lei, restituendole il bicchiere». Da quel momento, ha detto ancora, «non capivo più nulla».

Da qui la possibilità che le sia stata messa della droga nel bicchiere.

A riscontro nelle indagini, oltre agli accertamenti medici effettuati dalla clinica Mangiagalli, anche le dichiarazioni di due amici della ragazza (denunciò l'accaduto poche ore dopo «in lacrime») che erano con lei nella discoteca quella notte. All'arresto dei due si è arrivati anche attraverso l'analisi dei tabulati telefonici e a riconoscimenti fotografici, usando pure le immagini dei profili Facebook.

Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 21:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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