Segre, imbrattato il Giardino dei Giusti appena inaugurato a Milano insieme alla senatrice

Sabato 9 Novembre 2019
Giardino dei Giusti, imbrattato con vernice l'anfiteatro appena riqualificato con Liliana Segre
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È stato imbrattato con scritte e vernice rossa l'anfiteatro del Giardino dei Giusti di Milano, da poco riqualificato e inaugurato alla presenza della senatrice a vita Liliana Segre. La denuncia arriva da Simone Zambelli, il presidente del Municipio 8 dove si trova il Giardino che celebra i giusti che si sono opposti ai totalitarismi, che sulla sua pagina Facebook ha postato le foto degli atti di vandalismo. «La bellezza è stata rovinata da qualcuno, che nella notte, ha scritto fuori le ruspe dal parco sulla segnaletica verticale ma ancor più grave è che la stessa mano ha deturpato le luci dell' Auditorium del Giardino dei Giusti appena inaugurato dalla nostra amata senatrice Liliana Segre - ha scritto -.

Come Municipio 8 faremo un esposto di denuncia contro ignoti, la misura è colma».

Liliana Segre, Meloni: «Fratelli di Italia è al suo fianco»
 
 



 Non è la prima volta che nella zona compaiono scritte simili, dato che l'ampliamento del Giardino è stato sempre contestato da una parte dei cittadini del quartiere, ma per Gabriele Nassim, il presidente di Gariwo, l'associazione che lo gestisce, «non è un caso che questa provocazione sia avvenuta il giorno dopo la decisione del Prefetto di affidare una scorta alla senatrice», per mano di «quanti cercano di creare un clima d'odio nel Paese».

Di «tempistica sospetta» ha parlato anche il Pd milanese, mentre l'assessore comunale all'Urbanistica Pierfrancesco Maran ha paragonato l'accaduto a un atto di fascismo. Dura anche la reazione del ministro della Cultura Dario Franceschini, secondo cui «ogni violenza, minaccia o atto vandalico contro persone e luoghi che rappresentano la diversità culturale e religiosa nel nostro Paese è un attacco alla Repubblica Italiana e non può essere sottovalutato». Franceschini ha inoltre annunciato il ripristino dei 25 milioni di euro per finanziare il Meis, il Museo dell'antisemitismo a Ferrara, cancellati dal precedente governo.

«Lo dobbiamo a Liliana Segre - ha spiegato il ministro - a lei personalmente e a quello che rappresenta» perché la «conoscenza è il migliore antidoto contro odio e intolleranza». Intanto il leader della Lega Matteo Salvini non ha voluto confermare né commentare l'incontro di ieri con la senatrice («quello che è giusto che rimanga nel privato, rimanga nel privato», ha detto). In visita al Salone delle due ruote Eicma, Salvini si è detto favorevole alla tutela per Segre, anche se «ogni scorta è una sconfitta. Io ho appena ricevuto un altro proiettile, ma non piango. In un Paese civile non dovremmo rischiare niente né io né la Segre».

Il segretario leghista ha quindi annunciato il sostegno alla manifestazione di solidarietà alla senatrice in programma il 10 dicembre a Milano e promossa tra gli altri dal sindaco Beppe Sala: «Quando c'è qualcosa che riguarda il futuro la sosteniamo», ha detto, mentre «il dibattito tra fascismo e comunismo, che sono sepolti dal passato, non mi appassiona». Sulla stessa linea anche la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. «Se c'è una manifestazione di solidarietà parteciperemo. Chiaramente siamo al fianco della senatrice Segre. Sul tema della lotta all'antisemitismo siamo in prima fila» ha assicurato Meloni, parlando a Milano a un'iniziativa per l'anniversario della caduta del Muro di Berlino.




Pd Milano: Tempistica sospetta. «Deturpare l'anfiteatro del Giardino dei Giusti di Milano, da poco riqualificato e inaugurato, non è una provocazione qualunque. Perché non è qualunque il luogo né la tempistica con cui si è manifestata». È la presa di posizione della segretaria metropolitana del Pd Silvia Roggiani a proposito dell'imbrattamento dell'anfiteatro del Giardino dei Giusti a Milano, recentemente riqualificato e inaugurato alla presenza della senatrice a vita Liliana Segre. «La mano che ha imbrattato con vernice rossa un luogo simbolo di Memoria e pace della nostra città, in un momento così delicato per il crescente clima di odio che si sta registrando - con le odiose minacce alla senatrice Segre - scrive in una nota Roggiani -, probabilmente non ha agito in maniera così casuale. Voglio inviare, perciò, tutta la mia solidarietà a Gariwo e al suo Presidente Gabriele Nissim, che sono certa non si faranno intimidire ma continueranno a far prevalere l'impegno per la pace e il contrasto ad ogni forma di odio».

 

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