Delitto Vaj, in carcere per l'omicidio, la 24enne ha tentato il suicidio

Venerdì 8 Novembre 2019 di Denis Barea
Delitto Vaj, in carcere per l'omicidio, la 24enne ha tentato il suicidio
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Angelica Cormaci ha tentato il suicidio in carcere utilizzando alcune posate di plastica, di quelle fornite alle recluse per consumare i pasti. Un tentativo goffo finito solo con qualche graffio alle braccia ma di cui la direzione del carcere di femminile di Venezia ha informato anche la Procura di Treviso. A rivelarlo è il fidanzato della sorella della 24enne siciliana che insieme alla 52enne Patrizia Armellin è accusata dell'omicidio di Paolo Vaj, il 57enne ucciso la notte tra il 18 e il 19 luglio nella casa di Via Cal dei Romani a Vittorio Veneto che l'uomo condivideva con le due donne.
Da tempo i sanitari del carcere tenevano d'occhio la Cormaci, il cui stato di salute mentale veniva considerato critico. La giovane donna scrive infatti in continuazione biglietti asserendo di essere sotto dettatura di Paolo, note che poi passa alla Armellin. Materiale di cui è a conoscenza il pubblico ministero Davide Romanelli - il magistrato che coordina le indagini sull'assassinio di Vaj - e che è stato visionato anche dal difensore della 24enne siciliana, l'avvocato Stefania Giribaldi.

COSA È SUCCESSO
Secondo la relazione che la direzione del penitenziario ha inviato a Romanelli la Cormaci avrebbe mostrato da qualche tempo segni di una sofferenza psichiatrica che si sarebbe manifestata in più occasioni anche in episodi di violenza verbale e accesa conflittualità con le altre detenute. Negli ultimi giorni la situazione sarebbe peggiorata tanto che dopo la decisione del Riesame, che ha respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata dai legali della Cormaci e della Armellin, fra le donne ci sarebbe stata una violentissima discussione. Un momento di rottura nel rapporto tra le due, caratterizzato da un attaccamento quasi morboso della 24enne nei confronti della Arrmellin, tanto che il gip di Treviso Piera De Stefani, nell'ordinanza in cui ha disposto la custodia cautelare in carcere, aveva parlato di una relazione improntata alla sudditanza psicologica. Poi le cose si sarebbero aggravate. Nei giorni scorsi i carabinieri di Vittorio Veneto hanno raggiunto telefonicamente il compagno della sorella della Cormaci. «Angelica ha provato ad uccidersi» hanno riferito i militari. Lo avrebbe fatto in un momento di sconforto utilizzando una forchetta e un coltello di plastica. Ha provato a tagliarsi le vene dei polsi ma non ci è riuscita. Ora in carcere, dopo il trasferimento della 24enne nel padiglione dell'infermeria, si valuterà se fare richiesta alla Procura di Treviso per il suo trasferimento in una struttura specializzata per detenuti con gravi disturbi mentali. Tra dieci giorni, peraltro, Cormaci e Armellin saranno sottoposte alla visita psichiatrica chiesta dai loro legali, gli avvocati Marina Manfredi e Stefania Giribaldi, dopo che il gip aveva negato la perizia sul loro stato mentale in incidente probatorio.

I LEGALI
La Manfredi e la Giribaldi sono convinte che le loro assistite abbiano una «evidente fragilità psicologica» che potrebbe essere sfociata in un disagio psichiatrico che avrebbe condizionato il loro rapporto, avviato sulla piattaforma virtuale SecondLife. Qui le due avevano intrecciato una vicenda immaginaria coinvolgendo anche Vaj. Secondo l'accusa Armellin e Cormaci avrebbero ucciso il 57enne durante una lite. L'autopsia racconta che il cuore dell'uomo potrebbe aver smesso di battere a causa di uno sfondamento toracico causato dal fatto che le due, nel tentativo di bloccarlo, si sarebbero sedute sopra di lui. Vaj a quel punto non sarebbe più riuscito a respirare e questo avrebbe portato a una crisi cardiaca. La relazione completa sull'esame autoptico è attesa in procura entro il 24 dicembre.
Denis Barea
Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 12:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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