VENEZIA Nel piano di rimodulazione degli uffici postali italiani, con relativi tagli, c'è anche Venezia insulare, che vedrebbe chiudere la filiale delle Zattere e ridurre l'orario di quella di Lista di Spagna. Per il momento solo ipotesi, ma che sono diventate di dominio pubblico e stanno allarmano l'utenza, in particolare quella anziana. Le Zattere è un ufficio restaurato da poco, collocato in un punto strategico, davanti al pontile di San Basilio, completamente accessibile, a differenza di quello più vicino del Gafaro. Centrale e ben collegato anche l'ufficio di Lista di Spagna, aperto dopo la chiusura di quello di Piazzale Roma, che in questa ipotesi vedrebbe tagliato il turno pomeridiano. Da Poste Italiane, però, assicurano che non c'è ancora nessuna decisione operativa, in attesa di sentire il Comune. E le eventuali chiusure saranno attuale solo con l'accordo dell'amministrazione locale.
LA RIMODULAZIONEUn piano di rimodulazione, quello di Poste Italiane, che interessa tutta la penisola con l'obiettivo di distribuire meglio le risorse - spiegano dall'azienda - chiudendo uffici ridondanti, coprendo aree scoperte. Le filiali per cui viene ipotizzata la chiusura sono 80, lo 0,6% del totale. Due gli uffici del Comune veneziano finiti nella lista: Marghera-Cita, per cui i residenti si sono già mobilitati, e ora si scopre anche Zattere. La notizia della chiusura della filiale di via Longhena a Marghera si era diffusa oltre un mese fa, quando veniva data per imminente, addirittura entro l'anno. Immediata la reazione dei residenti che avevano organizzato una raccolta firme e chiesto l'intervento del Comune, mentre Poste italiane aveva preso tempo, precisando di essere ancora in una fase interlocutoria con il Comune, senza il cui consenso non avrebbe fatto nulla.
Già in quell'occasione si era parlato anche di un non meglio precisato ufficio lagunare da chiudere. Ora quell'ufficio ha un nome - Venezia 10, cioè Zattere - mentre si viene a sapere anche del taglio di orario di Venezia 12, cioè Lista di Spagna.
LE RASSICURAZIONISolo ipotesi, rassicurano però da Poste Italiane che, in una nota, ribadisce la filosofia del suo piano. Non saranno chiusi uffici in «aree meno densamente abitate ed in particolare nei Comuni con meno di 5000 abitanti». La rimodulazione interesserà solo «alcune grandi città ad alta densità abitativa e capillare presenza di uffici postali», «con il solo scopo di implementare il servizio e migliorare l'articolazione territoriale». A chiudere saranno uffici «con un esiguo numero di operazioni effettuate al giorno» e un'altra filiale «entro poche centinaia di metri». In ogni caso «nessun ufficio postale verrà chiuso senza una completa e preventiva condivisione con le competenti autorità Comunali». L'ultima parola, insomma, passa a Ca' Farsetti.
Roberta Brunetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA LA RIMODULAZIONEUn piano di rimodulazione, quello di Poste Italiane, che interessa tutta la penisola con l'obiettivo di distribuire meglio le risorse - spiegano dall'azienda - chiudendo uffici ridondanti, coprendo aree scoperte. Le filiali per cui viene ipotizzata la chiusura sono 80, lo 0,6% del totale. Due gli uffici del Comune veneziano finiti nella lista: Marghera-Cita, per cui i residenti si sono già mobilitati, e ora si scopre anche Zattere. La notizia della chiusura della filiale di via Longhena a Marghera si era diffusa oltre un mese fa, quando veniva data per imminente, addirittura entro l'anno. Immediata la reazione dei residenti che avevano organizzato una raccolta firme e chiesto l'intervento del Comune, mentre Poste italiane aveva preso tempo, precisando di essere ancora in una fase interlocutoria con il Comune, senza il cui consenso non avrebbe fatto nulla.
Già in quell'occasione si era parlato anche di un non meglio precisato ufficio lagunare da chiudere. Ora quell'ufficio ha un nome - Venezia 10, cioè Zattere - mentre si viene a sapere anche del taglio di orario di Venezia 12, cioè Lista di Spagna.
LE RASSICURAZIONISolo ipotesi, rassicurano però da Poste Italiane che, in una nota, ribadisce la filosofia del suo piano. Non saranno chiusi uffici in «aree meno densamente abitate ed in particolare nei Comuni con meno di 5000 abitanti». La rimodulazione interesserà solo «alcune grandi città ad alta densità abitativa e capillare presenza di uffici postali», «con il solo scopo di implementare il servizio e migliorare l'articolazione territoriale». A chiudere saranno uffici «con un esiguo numero di operazioni effettuate al giorno» e un'altra filiale «entro poche centinaia di metri». In ogni caso «nessun ufficio postale verrà chiuso senza una completa e preventiva condivisione con le competenti autorità Comunali». L'ultima parola, insomma, passa a Ca' Farsetti.
Roberta Brunetti
