Grappino dopo lo schianto mortale. Il pubblico ministero: "processatelo"

Martedì 5 Novembre 2019 di Andrea Zambenedetti
Piera Fugazza, la vittima
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Dopo l’incidente stradale ha raggiunto a piedi l’abitazione della madre e s'è concesso un grappino. Proprio per questo sarebbe risultato positivo (1,70 gr/litro) quando la Polstrada gli ha fatto l’alcoltest. «Una tesi che è stata già accolta dal giudice di pace che gli ha restituito la patente» spiega Giesse Risarcimento che segue la famiglia della vittima. Giovedì prossimo la morte della 75enne di Lentiai di Borgo Valbelluna, Piera Fugazza, finirà davanti al gup Enrica Marson che dovrà esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Simone Marcon che contesta a un 39enne di Mel, l’omicidio stradale, aggravato dalla guida in stato d’ebrezza. 
 
I FATTI
Per ricostruire la vicenda bisogna riposizionare l’orologio alle 19,30 del 14 luglio dello scorso anno. La pensionata, Piera Fugazza, è seduta accanto al marito che guida la Citroen Picasso. Ha appena fatto acquisti alla macelleria di Villa di Villa, alla fine di un tratto rettilineo, in via Fabris la loro auto si scontra con quella di un 39enne. Il marito di Piera riporta una prognosi di 5 giorni, il 39enne che al volante della Seat Ibiza avrebbe provocato lo scontro dieci. Per la donna comincia un vero e proprio calvario. Dopo 50 giorni di sofferenze si spegne nel suo letto d’ospedale al Santa Maria del Prato di Feltre. È a quel punto che la famiglia della vittima decide di rivolgersi a Giesse Risarcimento Danni, che ha già permesso ai familiari di ottenere un primo acconto e ha dato avvio ad una causa in sede civile. Sono loro a ricostruire l’intera vicenda spiegando che nel frattempo il 39enne ricorre contro le multe firmate dalla polizia stradale. Contesta la tempistica con la quale è stato sanzionato, le cause che lo hanno portato all’invasione di corsia e, infine, il ritiro della patente per guida in stato d’ebbrezza.
La madre dell’imputato, davanti ai poliziotti dell’ufficio infortunistica della stradale di Belluno, ha dichiarato di aver somministrato lei stessa un bicchierino e mezzo di grappa dopo l’incidente, vedendo arrivare il figlio spaventato. L’abitazione si trova a poche decine di metri dal luogo dell’incidente. Della circostanza non ci sarebbe tuttavia traccia nel verbale della stradale nel quale l’uomo avrebbe, invece, dichiarato di non essersi mai allontanato. L’altro punto su cui il giudice giovedì dovrà fare chiarezza riguarda un tombino: per il conducente dell’auto che avrebbe provocato il sinistro sarebbe stato proprio quello a farlo sbandare ed ha già consegnato le dichiarazioni di cinque persone che per quel chiusino avrebbero subito la stessa perdita di controllo dell’auto. Al giudice la decisione sul rinvio a giudizio.
 
Ultimo aggiornamento: 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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