VICENZA - «Venti progettisti e tecnici sono sulla strada». Si tratta di quelli della Elef di Vicenza, azienda che si occupa di progettazione e installazione di impianti tecnologici - come illuminazione e riscaldamento - per grandi infrastrutture come gallerie stradali, aeroporti e ferrovie.
L'anno scorso la società aveva festeggiato i 40 anni di attività e oggi rischia di chiudere. A lanciare l'allarme sono Antonio Chiaradia della Fiom Cgil e Chiara Grandi della Uilm Uil. Ferma da qualche mese, la società di strada del Biron di Sopra ha ridotto di due terzi il personale, passato da 75 a 23 dipendenti. Questi ultimi, complice la crisi, rischiano di restare senza lavoro.
L'Elef ha infatti depositato la richiesta di concordato. «Della serie: non chiudiamo, siamo in uno stato difficile ma abbiamo elementi per proseguire - attacca Chiaradia - Con questa operazione si è proceduto al congelamento della situazione debitoria pregressa».
Il prossimo passa sarà un incontro in Confindustria. «Siamo sul piede di guerra in virtù della poca chiarezza dimostrata - conclude la Fiom - La dirigenza ci ha dato rassicurazioni sulla continuità dell'attività, ma ha detto che porterà i libri in tribunale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA L'anno scorso la società aveva festeggiato i 40 anni di attività e oggi rischia di chiudere. A lanciare l'allarme sono Antonio Chiaradia della Fiom Cgil e Chiara Grandi della Uilm Uil. Ferma da qualche mese, la società di strada del Biron di Sopra ha ridotto di due terzi il personale, passato da 75 a 23 dipendenti. Questi ultimi, complice la crisi, rischiano di restare senza lavoro.
L'Elef ha infatti depositato la richiesta di concordato. «Della serie: non chiudiamo, siamo in uno stato difficile ma abbiamo elementi per proseguire - attacca Chiaradia - Con questa operazione si è proceduto al congelamento della situazione debitoria pregressa».
Il prossimo passa sarà un incontro in Confindustria. «Siamo sul piede di guerra in virtù della poca chiarezza dimostrata - conclude la Fiom - La dirigenza ci ha dato rassicurazioni sulla continuità dell'attività, ma ha detto che porterà i libri in tribunale».