Denunciò l'orco che abusava delle figlie, ora rischia di perdere entrambe le bimbe

Domenica 3 Novembre 2019 di Olivia Bonetti
Denunciò l'orco che abusava delle figlie, ora rischia di perdere entrambe le bimbe
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BELLUNO - Denunciò gli abusi dello “zio” baby-sitter sulle sue bambine, ma ora chi rischia la vera condanna è lei: il Tribunale potrebbe portarle via le due figlie minorenni, perché non avrebbe protetto le due minori. Una vicenda paradossale quella la sta vivendo una mamma 50enne residente nella Valbelluna, che con coraggio affrontò il processo affinché quell’uomo venisse condannato. Lui per quegli abusi ha preso 5 anni di reclusione con una sentenza non ancora definitiva, ma confermata in secondo grado. Ad oggi non ha fatto ancora un giorno di galera. Ma per lei la “giustizia” è stata rapidissima: il 20 novembre al Tribunale per i minorenni è fissata l’udienza in cui il giudice deciderà sulla sua «capacità genitoriale». Rischia di vedersi strappare via le proprie figlie e sta combattendo affiancata dall’avvocato Liuba D’Agostini di Feltre. 
 
LE DIFFICOLTÀ
Il padre delle ragazzine è mancato tempo fa. La mamma da sola ha sempre lottato per portare avanti la famiglia, dandosi da fare, pur con impieghi precari. Proprio per andare a lavorare aveva affidato le bimbe, all’epoca di pochi anni, a un amico di famiglia, un cittadino marocchino, cognato del suo nuovo compagno. È in quella casa che sono avvenuti gli abusi: il processo ha confermato le violenze a una delle bimbe da quando frequentava la seconda alla quinta elementare. Per la sorellina minore l’inchiesta non è andata avanti. Ma proprio da quei fatti e quelle denunce, portate avanti dalla donna con coraggio a costo di essere estromessa dalla comunità musulmana, in cui era inserita dopo la conversione, sono partite le verifiche delle assistenti sociali dell’azienda sanitaria Feltrina.
IL PROVVEDIMENTO
Era stata la donna a chiedere aiuto anche ai servizi sociali. Ma con quella denuncia e la richiesta di aiuto ha di fatto firmato la sua condanna. Secondo la tesi delle assistenti sociali la 50enne continuerebbe a frequentare la famiglia dello zio-orco. Un particolare smentito dai fatti, visto che con tanto di denuncia pubblica, la donna aveva raccontato di essere stata esclusa dalla comunità musulmana. «La madre - si legge nel decreto della Procura per i minorenni - non appare in grado di garantire alle figlie la protezione educativa e emotiva, sia per le precarie condizioni di vita in cui versa il nucleo famigliare, sia per l’imposizione di frequentare la famiglia del sospetto abusante, dimostrando di non sapere cogliere i bisogni e la necessità di rielaborare i traumi subìti». 
LO SFOGO
«Dove eravate voi quando dovevo lavorare e avevo due bimbe piccole?», si chiede la mamma che è pronta a gesti eclatanti se quelle ragazzine, che sono tutta la sua vita, le verranno portate via. Dice chiaramente che quell’uomo, lo zio orco, non lo hanno più visto, perché i rapporti con quella famiglia sono terminati il giorno in cui lei ha scoperto gli abusi. «Io non mi drogo, non bevo, lavoro e basta - racconta - perché non sarei adeguata come madre? La mia casa non è adeguata? Che mi aiutino a trovarne una migliore, ma non è certo portandomi via le figlie».
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