Il paradiso delle farfalle: un ecosistema unico creato in montagna

Mercoledì 30 Ottobre 2019 di Giuditta Bolzonello
Il paradiso delle farfalle: un ecosistema unico creato in montagna (Foto di JamesDeMers da Pixabay)
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In val de Palù, a Lorenzago di Cadore, lungo il sentiero dove Karol Wojtyla amava camminare, un'artista di origini locali, Angiola Tremonti, sorella del ministro Giulio, ha creato un Giardino unico, curando le essenze tipiche che richiamano api, libellule e altri insetti. Una zona umida rara in montagna, dove prosperano specie uniche e si respira la natura incontaminata.

«Non è necessario essere degli studiosi. Chiunque intuisce e capisce quando la zona è incredibilmente ricca di libellule, silenzio e poesia». Angiola Tremonti, la signora delle farfalle, nei boschi di Lorenzago di Cadore ha realizzato un giardino speciale lungo il sentiero dove passeggiava Giovanni Paolo II. Lei che è un'artista affermata, con moltissime personali in Italia e all'estero, ha avviato la scorsa estate un progetto di valorizzazione e tutela di un'area naturalistica lungo il Sentiero del Papa. Si chiama Giardino delle farfalle e delle api e si trova in Val de Palù, località a 1300 metri di quota.
 
LA BAITAQui Papa Karol Wojtyla amava sostare, nella baita vicina, per bere un'aranciata. Baita che la Tremonti ha acquistato per quel buen retiro che tutti sogniamo: «Sono luoghi fantastici da tutelare. Li ho scoperti dopo che lo scorso anno avevo comperato la Baita del Papa che ho restaurato e sistemato rispettando la tradizione e la cura dei vecchi proprietari. E così ecco il giardino che abbiamo inaugurato a fine agosto con molte persone presenti ma adesso lo vorrei consacrare alla memoria del Papa». Angiola Tremonti è legatissima a Lorenzago dove c'è la casa di famiglia, Villa Angiola per l'appunto, dove ha trascorso i periodi più belli della sua vita: le vacanze. Lì sono le sue radici. Suo nonno partì da Lorenzago per diventare erborista e farmacista a Sondrio, in Valtellina. Ci sono questioni familiari che non ama ricordare che l'hanno costretta fuori quella bella dimora ad inizio paese e il fratello Giulio, già ministro, ne è parte: ma quella è un'altra storia. L'Angiola, con l'occhio abituato a scoprire e creare cose belle, non ha potuto non accorgersi che quel giardino naturale ospita fiori, farfalle, libellule, api domestiche e selvatiche, che pullulano tra boschi e prati con l'incantevole laghetto e una torbiera che gli esperti giudicano estremamente interessante. 
LA TORBIERAÈ una zona umida di notevole interesse ambientale con rare specie sia vegetali che animali, in particolare gli insetti legati in modo indissolubile ad ambienti specifici quali appunto le zone con presenza costante e continua di acqua non a regime torrentizio quali le torbiere. «L'idea iniziale fu di Emilio Trabella, grande paesaggista del FAI e mio amico spiega l'artista che mi propose la realizzazione, nella mia proprietà, di un parco fiorito dedicato alle api ed alle farfalle. Al mondo tali parchi sono pochissimi e potrebbero essere molto interessanti sia per il turismo ma soprattutto per attirare questi preziosi insetti tanto utili alla natura e all'uomo. Ora che Emilio Trabella ci ha lasciato, l'impegno verso l'amico diventa un dovere». 
IL SANTUARIOIn un primo momento l'artista immaginava di creare un Santuario delle farfalle magari incrementandone la presenza con altre specie, ma in seguito, consigliata da entomologi e naturalisti, si è accorta che questi insetti sono già in loco, basta aiutarli a riprodursi diffondendo le loro piante ospiti che si trovano in zona. Ed ecco che, secondo le stagioni, sono arrivate l'Apollo e le Vanesse, le Erebie e le Melitee, le Amate e le Zigene. Ma i fiori sono popolati anche da Api, domestiche e selvatiche, Bombi e Melipone che vengono sin quassù a bottinare il polline. La torbiera, che si trova lì vicino, dagli anni '70 del secolo scorso è studiata da Lorenzo Bonometto naturalista veneziano da sempre legato a Lorenzago che spiega: «Nel settore ovest il canneto è più rado ed è formato da esemplari di minori dimensioni frammisti a una pluralità di altre essenze tra cui Epipactis palustris, Gentiana pneumonanthe e, particolarmente diffusa, Primula farinosa. 
UNICAUn'importante emergenza floristica è data in una singola pozza da Urticolaria australis. Tra le libellule sono state censite Aeshna juncea e Libellula quadrimaculata, con presenze anche di Pyrrhosoma nymphula, Platycnemis pennipes, Sympetrum sanguineum e Somatochlora arctica, specie boreoalpina tuttora presente e sufficiente a conferire importanza al sito». Inoltre nella faggeta si sta accertando la presenza della mitica Rosalia alpina, un coleottero saproxilico segnalato a pochi chilometri in linea d'aria a Domegge di Cadore e a Forni di Sopra, nel vicino Friuli. 
CEPPAIE PROTETTEQuesto insetto è protetto in sede comunitaria e, di conseguenza, sono protette anche le ceppaie di faggio che lo ospitano. «La zona ha più di un motivo di interesse naturalistico, oltre che storico e affettivo spiega l'entomologo Paride Dioli, collaboratore emerito del Museo di Storia Naturale di Milano- da anni, anche con le Università, stiamo studiando diverse torbiere alpine promuovendo tesi di laurea sulla entomofauna e ogni volta ci arrivano risposte entusiasmanti sulla composizione floristica e faunistica di questi biotopi, perché si incontrano piante carnivore come la Drosera e la Pinguicola, ma si sono censite anche specie tirfofile di insetti lepidotteri, imenotteri, coleotteri ed emitteri. Inoltre le libellule, che sono predatrici, si trovano al vertice della piramide alimentare degli insetti negli ambienti umidi, dal piano alla montagna. Nelle aree vocate, tra i 1200 e i 1400 metri, spesso si incontrano le specie che vivono più in basso e quelle di alta quota, incrementando così la biodiversità generale di questi habitat». 
IL SENTIEROLa località è Val de Palù, si accede imboccando la stradina a sinistra sulla curva appena prima del Passo Mauria, si imbocca il sentiero 336 dedicato a Papa Giovanni Paolo II e dopo una passeggiata di circa 45 minuti si arriva nel giardino che Angiola ha realizzato per le farfalle e gli altri piccoli animali. «Ho scoperto un mondo incredibile ma vorrei più rispetto da parte di tutti -dice la Tremonti- avrei voluto salire anche adesso per ammirare i colori dell'autunno ma fra boscaioli e cacciatori che fanno quello che vogliono ho dovuto rinunciare». L'appuntamento è spostato alla prossima estate.
Giuditta Bolzonello
Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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