Sanità. Truffa ai danni dei bilanci di Veneto e Fvg. Sequestro da 10 milioni. Blitz alla Sereni Orizzonti /I nomi

Giovedì 24 Ottobre 2019
Sanità. Truffa ai danni dei bilanci di Veneto e Fvg. Sequestro da 10 milioni. A sinistra Massimo Blasoni
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Le Fiamme Gialle di Udine, coordinate dalla Procura della Repubblica, stanno eseguendo nove arresti, perquisizioni e sequestri per 10 milioni di euro nell'ambito di un procedimento per truffa aggravata in materia di spesa socio-sanitaria, ai danni dei bilanci delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia. Nell'occhio del ciclone la Sereni Orizzonti di Udine, società attiva nel settore dell'assistenza per anziani, autosufficienti e non, e nella gestione di comunità terapeutiche - riabilitative per minori e adolescenti, con sedi operative in tutto il territorio nazionale, arrestato il presidente Massimo Blasoni. Il Gip del Tribunale di Udine, Mariarosa Persico, ha disposto 9 misure cautelari personali a carico dei responsabili della truffa aggravata: si tratta di 4 custodie cautelari in carcere - tra cui il fondatore e presidente Massimo Blasoni -, 4 arresti domiciliari e un obbligo di dimora. Il Procuratore della Repubblica di Udine, Antonio De Nicolo, e il Sostituto Paola De Franceschi, che hanno coordinato le indagini, hanno voluto salvaguardare, nella richiesta di adozione delle misure cautelari, la continuità̀ dei servizi di cura e assistenza degli ospiti e i rapporti di lavoro degli addetti alle strutture.

BLITZ ALLA SERENI ORIZZONTI DI UDINE
Al centro dell'inchiesta la società Sereni Orizzonti, il colosso che gestisce numerose case di riposo in Italia e all’estero. Il personale è stato radunato nel cortile interno della sede di via Vittorio Veneto a Udine, senza possibilità di accedere agli uffici. Tra le persone arrestate c'è anche il presidente della società friulana ed ex politico Massimo Blasoni.

Sereni Orizzonti è una società che negli anni è diventata la prima azienda italiana per crescita nel settore della costruzione e gestione di Residenze Sanitario Assistenziali per anziani in larga misura non più autosufficienti. Il gruppo opera in tutta Italia, in Germania e in Spagna. Gestisce 5.900 posti letto e occupa quasi 3mila dipendenti (soprattutto donne) in 80 Rsa e 10 Comunità per minori ma punta ad arrivare a complessivi 10.000 posti letto entro il 2022. Nel 2019 il fatturato di Sereni Orizzonti (che aveva già segnato +147% nell'ultimo quadriennio) supererà per la prima volta quota 200 milioni di euro.

GLI ARRESTATI
In carcere sono finite quattro persone: l'udinese Massimo Blasoni, presidente della Sereni Orizzonti, Marco Baldassi, di Udine, consigliere del Cda, Judmilla Jani, nata in Albania e residente a Udine, direttrice di Area 1, e infine Federico Carlassara, nato a Motta di Livenza (Treviso) e residente a Udine, responsabile dell'ufficio personale.

LE ACCUSE ALLA SERENI ORIZZONTI
Le irregolarità, che abbracciano anche i rapporti di impiego delle unità di lavoro, costituiscono anche un raggiro degli ospiti privati che, a fronte delle rette di degenza pagate, hanno ottenuto prestazioni assistenziali inferiori. Secondo l'accusa, la società ha percepito illecitamente contributi pubblici per oltre 10 milioni di euro, presentando alle Aziende Sanitarie territorialmente competenti, rendicontazioni non veritiere in ordine agli standard quantitativi e qualitativi dei servizi assicurati nelle proprie strutture. Per le Fiamme Gialle, le strutture operative della società, «per massimizzare i profitti d'impresa, comprimevano al massimo il costo del personale di servizio impiegato ed erogavano prestazioni diverse per quantità̀ e qualità̀ rispetto agli standard normativamente e contrattualmente previsti, determinando una minore assistenza ad anziani e minori, anche a rischio di pregiudicarne il benessere e la salute». A tale scopo, venivano rendicontate anche maggiori ore di assistenza socio-sanitaria, considerando tra queste prestazioni anche quelle effettuate da personale privo delle necessarie qualifiche e, di fatto, impiegate solo nei servizi di pulizia e di cucina. La documentazione attestante le presenze giornaliere degli operatori assistenziali e le ore di lavoro da loro realmente prestate era sistematicamente distrutta e/o occultata agli organi di vigilanza. Altre volte, prestazioni mai rese ai propri degenti erano falsamente rendicontate sulla base di fatture false emesse da professionisti compiacenti.

Ultimo aggiornamento: 29 Maggio, 14:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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