Manovra, carta-bimbi da 400 euro per nidi e baby sitter. Fisco, sgravi per chi accetta il bancomat

Giovedì 24 Ottobre 2019 di Andrea Bassi
Fisco, sgravi per i negozianti che accettano il bancomat. Gualtieri alla Ue: «Cresceremo»

Il primo pezzo della manovra è pronto. Il decreto fiscale sarà pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale. E nel testo sono emerse alcune novità. La più rilevante riguarda l’introduzione di uno sgravio fiscale per i commercianti che si doteranno di bancomat e carte. Ai negozianti, agli artigiani e ai professionisti, spetterà un credito di imposta del 30 per cento delle commissioni addebitate per le transazioni mediante carte di credito, bancomat e prepagate.

Manovra da 30 miliardi. Misure per famiglie, pensioni, giovani e disabili
Manovra, carta bimbi da 400 euro per l'asilo e tasse per 5 miliardi da giochi e sigarette. Plastic tax da giugno 2020

Lo sconto si applicherà solo se l’operazione avverrà nei confronti di un cliente finale e non di un fornitore e a condizione che i ricavi del negoziante o i compensi del professionista l’anno precedente non siano stati superiori a 400 mila euro. Fuori dalla norma, resteranno insomma, i supermercati o le grandi catene commerciali. La misura entrerà in vigore soltanto dal primo luglio del 2020, in contemporanea con le sanzioni previste per i negozianti che invece rifiuteranno i pagamenti con il bancomat o con le carte di credito. Il testo finale, per ora, conferma che la multa sarà di 30 euro per ogni transazione negata, alla quale si aggiungerà una sanzione pari al 4 per cento del valore dell’operazione. 

LE PIATTAFORME
L’altra novità riguarda l’introduzione dell’Imu per le piattaforme petrolifere. Una nuova tassa ribattezzata Impi, imposta immobiliare sulle piattaforme marine. Come l’Imu sulle case avrà un’aliquota massima del 10,6 per mille. Mentre il decreto fiscale è praticamente pronto, la manovra viaggia ormai con un ritardo di una decina di giorni. Un documento di sintesi della manovra, fatto circolare ieri, contiene qualche nuova anticipazione, come la «card bimbi» da 400 euro al mese per pagare asili nido e baby sitter. Per il resto molte conferme, come lo slittamento a giugno anche della plastic tax, o i 5 miliardi di taglio al cuneo destinati ai redditi fino a 35 mila euro. Ieri il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per fare il punto e limare la risposta alla lettera inviata ieri dall’Unione europea.

«Noi», ha spiegato il ministro ieri visitando l’azienda umbra Vetrya, «non chiediamo all’Europa un favore: stiamo facendo una lettera perché abbiamo chiesto giustamente flessibilità. È il momento di utilizzarla per sostenere politiche di sviluppo. È una manovra», ha detto Gualtieri, «responsabilmente espansiva». 
Nella manovra, ha detto ancora il ministro, «non ci sono misure spot ma il disegno del Paese per i prossimi tre anni». Gualtieri ha anche rivelato che sul tavolo ha trovato, come eredità del precedente governo, una legge di bilancio basata su sei miliardi di tagli lineari alla spesa pubblica. Un progetto difficilmente sostenibile. Che il cielo volga al sereno, dopo la “blanda” lettera inviata da Bruxelles, lo dimostra anche il giudizio dato ieri da Moody’s. L’agenzia di rating prevede che il governo italiano e la Commissione Europea «troveranno un compromesso senza ingaggiare uno scontro simile a quello visto lo scorso anno» sulla manovra. Moody’s sottolinea come «il governo spera in significativi ricavi aggiuntivi provenienti dalla lotta all’evasione e da una varietà di piccole tasse e di risparmi».

Tuttavia, nota l’agenzia di rating, i risultati dalla lotta all’evasione «sono notoriamente difficili da stimare». Nella legge di bilancio che, come detto, arriverà solo la prossima settimana, saranno confermati anche alcuni bonus. A partire da quello per i diciottenni che sarà prorogato per il 2020. Il bonus cultura avrà uno stanziamento in di 160 milioni. La misura era finanziata fino a fine anno e si è deciso di rinnovarla ma i fondi - a quanto si apprende - caleranno di 80 milioni, dai 240 milioni stanziati per il 2019 a 160 milioni. Nonostante il minore stanziamento l’intenzione, spiegano fonti Pd, sarebbe tenere a 500 euro la cifra data ai neo-maggiorenni per spese culturali. Presvista anche una stretta sulle sigarette, dai liquidi ricaricabili fino alle classiche “rosse”. Da questo capitolo arriveranno 200 milioni. Dalle microtasse il gettito atteso è di 5 miliardi.
 

Ultimo aggiornamento: 16:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA