Malore nell'ora di ginnastica: «Così ho visto morire il mio amico»

Mercoledì 23 Ottobre 2019 di Lucia Russo
Malore nell'ora di ginnastica: «Così ho visto morire il mio amico»
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CASTELFRANCO - Le professoresse ci hanno subito mandati negli spogliatoi ma abbiamo visto mentre tentavano di salvargli la vita». Questo il racconto dei compagni della classe prima dell'Istituto Barsanti frequentata da Sukhraj Rathor, il 14enne residente a Riese Pio X, che durante la lezione di educazione fisica di lunedì è stato colto da un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo. Ieri, in quella classe prima, c'era un banco vuoto e un nome in meno sull'appello. Al suono della campanella di inizio delle lezioni un minuto di silenzio seguito da un altro ancora alle 12.20, orario in cui il giovane è venuto a mancare mentre faceva una leggera corsa di riscaldamento. 
IL RICORDO «Circa a metà giro, dopo la curva della pista di atletica il nostro amico aveva iniziato a rallentare come ogni tanto tutti facevamo racconta un compagno nulla di preoccupante perché quando corriamo dopo un po' siamo tutti stanchi e rallentiamo, camminiamo e qualche volta ci fermiamo. Lui ha fatto così, camminava e a un certo punto si è fermato mettendo le mani sulle ginocchia per prendere fiato. Dopo qualche minuto però è caduto all'indietro, così tutti ci siamo subito avvicinati per cercare di soccorrerlo, ma la professoressa che aveva capito meglio di noi quello che stava succedendo ha iniziato subito a rianimarlo». In quel momento sono intervenuti altri due docenti che, insieme alla professoressa di educazione fisica, hanno iniziato a darsi il cambio per rianimare Sukhraj. «È arrivata anche l'ambulanza continua ci hanno chiesto di andare a prendere dell'acqua e poi ci hanno mandati negli spogliatoi a cambiarci. Noi poi siamo andati in classe e dalla finestra continuavamo a guardare quello che stava succedendo. Hanno cercato di rianimare il nostro amico per più di mezz'ora e poi lo hanno portato via». Indelebili nella memoria del ragazzo anche i suoni, dall'arrivo dell'ambulanza alle parole degli insegnanti che chiedevano di andare in spogliatoio fino a quando gli è arrivata tramite le chat create tra studenti la notizia del decesso del loro compagno.
«UN BEL RAPPORTO» «Ci conoscevamo da appena un mese ma il rapporto che si era creato era già buono afferma un altro compagno andava bene a scuola, ci teneva ad avere dei buoni voti tanto che ci raccontava che si svegliava anche la mattina presto per studiare». «Ci ho parlato qualche volta durante la ricreazione, non eravamo nella stessa classe ma era molto simpatico con tutti» lo ricorda un altro. «Ho un amico che è nella stessa classe di Sukhraj e andavamo insieme all'uscita da scuola verso l'autobus. Arrivati alle strisce pedonali ci dividevamo perché lui prendeva quello che andava verso Riese e io quello per il centro. Era molto simpatico» aggiunge un terzo. Tra i corridoi e nel cortile del Barsanti, soprattutto sulla pista d'atletica dove è avvenuto il fatto, regna il silenzio e gli studenti che all'ultima ora avevano ginnastica ieri hanno svolto la lezione in palestra. Non c'è molta voglia di parlare di quanto accaduto tra il personale dell'istituto, tutti sono ancora sgomenti per una tragedia improvvisa. Sukhraj aveva già avuto qualche problema in passato ma gli esiti di una visita medico sportiva sotto sforzo che aveva fatto lo scorso giovedì avevano dato esito positivo. «Mio figlio stava bene» continuava a ripetere nel pomeriggio di lunedì il padre Jasbir Rathor. Ed è proprio alla famiglia, ora stretta attorno al dolore, che si indirizza il pensiero dell'istituto. 
L'INIZIATIVA «Abbiamo intenzione di fare una raccolta fondi da devolvere alla famiglia - afferma la dirigente scolastica Maria Chiara Bazan - è un momento molto triste. Nella mattinata di ieri la famiglia è venuta a ritirare lo zaino. Con i ragazzi abbiamo iniziato un lavoro con degli specialisti con diversi interventi in programma con il supporto anche del dottor Pasquale Borsellino che è già al lavoro. Quando avevo 17 anni, una mia compagna di classe è deceduta a scuola. Ho vissuto questo dramma in prima persona e capisco quello che stanno passando gli studenti ma, i ragazzi per certi aspetti ci sorprendono, ci sono varie reazioni tra chi scoppia subito e chi invece reagisce dopo tempo». 

 

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