Bloccata all'aeroporto con 790.000 euro nascosti nel bagaglio

Mercoledì 23 Ottobre 2019 di Nicola Munaro
Bloccata all'aeroporto con 790.000 euro nascosti nel bagaglio
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VENEZIA - L'ipotesi è che pronti a finire nella stiva di un aereo diretto a Hong Kong, nascosti in una valigia, ci fossero i soldi ottenuti dalla vendita di un immobile, forse una fabbrica. 
È questo lo sviluppo d'indagine su cui sta lavorando il sostituto procuratore di Venezia, Stefano Buccini, dopo il sequestro di 790mila euro da parte dei funzionari dell'Ufficio delle Dogane dell'aeroporto Marco Polo di Tessera, in collaborazione con la Guardia di Finanza. Durante i consueti controlli dei passeggeri infatti erano stati scoperti e sequestrati 790mila euro nascosti all'interno di bagagli di una passeggera di nazionalità cinese.
Denaro che la donna stava per imbarcare nella stiva di un aereo pronto a lasciare Venezia e diretto a Oriente. La donna, segnalata in procura, da qui il via all'inchiesta condotta dal pm Buccini, lì per lì non ha saputo spiegare la presenza di una tale somma di denaro nella propria valigia. 
L'IPOTESI DELLA VENDITA Gli sviluppi dell'inchiesta condotta in procura hanno portato però gli inquirenti a ipotizzare che la donna fosse ben informata su cosa stesse trasportando. Secondo i primi risvolti dell'indagine quei soldi da far volare a Hong Kong erano infatti il frutto di una vendita illecita di un immobile, molto probabilmente un capannone che lei - o qualcuno a lei vicino - aveva ceduto ricevendone il pagamento in contanti. 
Un particolare, quello del contante, tipico della politica di fare affari portata avanti dai commercianti cinesi. Che spesso vendono e comprano immobili - tanto a Venezia, quanto in provincia - pagandoli cash e poi portandoli all'estero, nei paesi d'origine. 
Per verificare l'oggetto della presunta compravendita, la procura proverà a verificare tutti i vari passaggi di proprietà avvenuti nelle ultime settimane, nel tentativo di individuare un punto d'inizio della storia venuta a galla sul finire della scorsa settimana con il controllo alla passeggera cinese e la scoperta di quasi 800mila euro pronti a lasciare Venezia nella stiva di un aereo.
I PRECEDENTI Il sequestro della scorsa settimana, seppur di ingente valore, non è il primo. Come non sarebbe il primo caso di un tentativo di portare fuori dai confini nazionali del denaro evadendo così tasse e controlli.
In passato, infatti, si erano verificati altri sequestri di contanti a viaggiatori cui era stata contestata l'illecita esportazione di valuta all'estero. Anche in quei casi tutto era iniziato con un sequestro alla frontiera. Come per i 790mila euro.
 
Ultimo aggiornamento: 18:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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