Infarto nella notte, addio al tassista Alessandro Brugnone

Martedì 22 Ottobre 2019 di Nicola Munaro
Alessandro Brugnone
VENEZIA - Tra gli stazi dei taxi di Venezia ieri non si parlava d'altro. Un veloce saluto tra i tassisti e poi, chiuso momentaneamente con il lavoro, ecco che l'argomento era solo uno, al Todaro come in Stazione; a Rialto come al Danieli. Tra colleghi le parole e i pensieri erano solo per Alessandro Brugnone «taxi 208», che non c'è più.
Cinquant'anni, padre di una bambina e felice assieme alla sua compagna di vita, Alessandro Brugnone è morto nella notte tra domenica e ieri. 
Si era sentito male nella tarda serata di domenica, soccorso dai medici del Suem 118, è stato portato in ospedale ma i soccorsi - immediati - non sono stati sufficienti a salvargli la vita. Ad ucciderlo, un attacco cardiaco, fatale per lui che già in passato aveva avuto problemi di cuore.
La sua morte ha colpito l'intera categoria di tassisti d'acqua a Venezia. In città era conosciuto da sempre: nativo del sestiere di Castello, da qualche anno abitava a San Sebastiano assieme alla sua famiglia.
Da circa una ventina d'anni il suo lavoro era solcare ogni giorno (e notte, in alcuni casi) le acque e i canali della laguna, trasportando i tanti tra turisti e veneziani che chiedevano un passaggio a bordo del suo motoscafo «208», appartenente alla cooperativa Veneziana Motoscafi.
Unico il ricordo che per tutta ieri ne hanno fatto i suoi colleghi nei vari stazi disposti lungo le direttrici principali di Venezia. Tutti, nessuno escluso, parlava di Alessandro Brugnone come di un «uomo dal cuore d'oro, a cui piaceva far festa assieme agli amici, stare tutti uniti e ridere attorno a un tavolo e una bottiglia di vino».
«Era una persona gioiosa e per bene - lo ricorda, commosso, il collega tassista Jacopo Codori - Chiunque abbia avuto a che fare con lui non potrà fare altro che parlarne bene: era veramente quello che si dice un amico di tutti, sempre cordiale e dispobinile con noi e con i clienti. Chi lo conosceva sa che persona era e tutti siamo rimasti colpiti da quanto gli è successo. Resta adesso l'abbraccio alla sua famiglia e il fatto, triste, che non sarà più tra di noi». 
Parole che si sono seguite una dopo l'altra in ricordo di Alessandro Brugnone. «Non ci posso credere - racconta un altro collega - aveva avuto in passato dei problemi ma adesso la cosa sembrava superata. Purtroppo ci è arrivata questa notizia, difficilissima da accettare. Alessandro era una persona fantastica».
E tra i tassisti, a Venezia, ieri si parlava già di come ricordarlo nei prossimi giorni.
Nicola Munaro
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