Tassa di sbarco a Venezia, il nodo dei controlli

Martedì 22 Ottobre 2019 di Michele Fullin
Tassa di sbarco a Venezia, il nodo dei controlli
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VENEZIA - Il contributo di accesso, rinviato al primo luglio 2020, parte con un bagaglio di incertezze da far paura. A cominciare dalla percentuale di turisti di giornata che lo pagherà, visto che a parte le crociere non ci sarà una trattenuta alla fonte. E che i controlli non potranno che essere a campione, visto che per presidiare tutti i mezzi diretti a Venezia ci vorrebbe un piccole esercito. Tuttavia, c'è una certezza: che il dettato della legge istitutiva, che obbliga il vettore commerciale alla riscossione, si è rivelato impossibile. Ieri in commissione Bilancio e Turismo (presieduta da Rocco Fiano, lista Casson) si è parlato proprio di questo. In particolare del fatto che la riscossione diretta potrebbe provocare oneri per il Comune. La delibera di rinvio è stata licenziata e sarà discussa giovedì in Consiglio.
 
«Sgravare il vettore dalla riscossione non è un favore - ha detto il direttore del settore finanziario, Nicola Nardin, rispondendo alle domande dei consiglieri Pellicani (Pd) e Fiano - è che è impossibile oggettivamente adempiere per i vettori a meno che non li si obblighi solo a una modalità di vendita, cioè l'on line. Chi vende anche dai tabaccai, ad esempio, come farebbe a disporre di biglietti diversi a seconda delle giornate di bollino verde, rosso o nero? Senza pensare poi che dovrebbe utilizzare il biglietto giusto secondo la giornata».
RISCOSSIONEPer la riscossione, come era stato spiegato anche una ventina di giorni fa, il Comune provvederà a realizzare una rete di vendita anche con macchinette automatiche privilegiando ovviamente internet. Ovviamente, i gestori ferroviari e automobilistici avranno l'obbligo di indicare quanto e come versare al Comune a chi acquista un biglietto per Venezia e non rientra nelle categorie esenti o escluse. Le macchinette più vicine a Venezia saranno posizionate nella stazione di Mestre e all'imbarcadero di Punta Sabbioni.
«È ovvio che chi vuole venire a Venezia pagherà in anticipo - ha osservato Zuin - per i ritardatari sarà possibile scendere dal treno e acquistare a Mestre. Poi a bordo ci saranno i controlli e le multe».
I CONTROLLORISe il vettore è sgravato dall'obbligo di incassare è sgravato anche dall'obbligo di controllare, ma non può venire meno al possibilità di un controllo. La convenzione - è stato spiegato - dovrà prevedere le diverse tratte per Venezia e gli ultimi punti di imbarco per Venezia. 
Avete fatto stime sul numero di controllori necessari? ha chiesto il pentastellato Davide Scano.
«Pensiamo di avere una quindicina di persone che fa back-office per controllare la bontà di esenzioni ed esclusioni e poi altre 40 nei controlli a bordo, che significa 28 persone in servizio al giorno. Poi, il servizio si può affidare a soggetti terzo».
«Quindi - ha replicato Scano - se ne andrebbero in stipendi due milioni e mezzo».
Infine Fiano: In base a quali criteri la Giunta deciderà i giorni di bollino verde, rosso o nero? E in questi giorni sarebbe bollino nero, rosso o verde?
«Abbiamo il bollettino del turista - ha risposto l'assessore al Turismo Paola Mar - con cui si ragiona con l'occupazione presunta della città. Poi avremo i contapersone con telecamere e sensori che daranno dati esatti e forniranno una serie statistica su cui basarci per gli anni a venire».
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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