Negozi sfitti da tempo affittati a prezzi ridotti: l'idea per il centro di Treviso

Martedì 22 Ottobre 2019 di Paolo Calia
Negozi sfitti da tempo affittati a prezzi ridotti: l'idea per il centro di Treviso
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TREVISO - Parte con una firma il rilancio di Treviso: da una parte l'amministrazione comunale con il sindaco Mario Conte e il vice Andrea De Checchi, dall'altra i rappresentanti di venticinque associazioni di categoria, in pratica il mondo dell'economia trevigiana. Nasce così il protocollo che punta a incentivare l'apertura di attività commerciali su tutto il territorio comunale utilizzando i locali chiusi o sfitti, proposta già lanciata due anni fa dal consigliere comunale Davide Acampora (FI) ma respinta dall'amministrazione di centrosinistra. Ca' Sugana, invece, oggi mette sul piatto 80mila euro e, soprattutto, la propria credibilità di ente pubblico per quanto riguarda garanzie su prestiti e fidi. Le associazioni, dal canto loro, si impegnano a fornire ogni tipo di aiuto e consulenza fiscale e burocratica a prezzi scontati. E poi l'associazione dei Piccoli Proprietari Immobiliari: il loro impegno consiste nell'applicare affitti agevolati, quindi non a prezzo di mercato, a chi decide di investire in un locale chiuso da tempo. E questo, forse, è il risultato più importante raggiunto: «Il concetto - spiega il vicesindaco De Checchi - è avere la garanzia  che un affitto verrà pagato, anche se in inferiore a quello previsto dal mercato. E, di questi tempi, non è poco».
IL CONTRIBUTOIl sindaco Conte invece pone l'accento soprattutto sul contributo messo in campo dal Comune: 80mila euro da distribuire tra chi presenterà un progetto giudicato valido. Ogni attività potrà ottenere al massimo 10mila euro. Che però, utilizzati come garanzia, potranno dare diritto a crediti agevolati se gli interessati si rivolgeranno a Trevigianfidi, Canova Cooperativa Artigiana di Garanzia della Marca Trevigiana Scarl, Consorzio Veneto Garanzie e Fidimpresa& Turismo Veneto. Ci sarà un effetto moltiplicatore: 10mila euro depositati con la garanzia del Comune danno la possibilità di ottenere credito fino a 150mila euro. «È sbagliato parlare di quanto fatto da chi ci ha preceduto o fare raffronti - premette il sindaco - ma ci tengo a sottolineare che la passata amministrazione ha messo 25mila euro di contributi in cinque anni per lo sviluppo del commercio, noi ne metteremo 80mila all'anno. Ottenere 10mila euro di contributo significa averne 150mila con le garanzie. Abbiamo firmato un documento importantissimo».
I CRITERIDe Checchi ha poi spiegato la filosofia di fondo: «Alla fine, potremo finanziare un massimo di otto progetti all'anno - calcola - che però diventano quaranta se si tiene conto dei cinque anni del nostro mandato. Una scelta precisa: meglio aiutare poche attività ma in grado di garantire una durata nel tempo, che dare meno risorse a più progetti però di poca consistenza. Il turnover eccessivo, attività che aprono e chiudono in poco tempo, non aiuta e si traduce in uno spreco di energie. Meglio aiutare attività che invece possono durare negli anni. Una commissione valuterà quindi i progetti che, preciso, non riguarderanno solo il centro storico ma tutto il territorio comunale». E tanto per rendere ancora più efficace la distribuzione dei contributi, Ca' Sugana ha anche stilato un elenco di attività che non potranno accedere a questo bando: «Abbiamo pensato di escludere attività come la somministrazione di alimenti e bevande, quindi bar, trattorie e ristoranti perché ci sembra che l'offerta cittadina sia già adeguata - annuncia - poi ci sono state delle scelte etiche». E in queste scelte etiche sono ricaduti anche compro oro/argento, sale gioco, sale scommesse e attività che installino dispositivi per il gioco d'azzardo, phone center e attività artigianali per asporto come pizzerie al taglio, gelaterie, yogurterie, frullerie e kebab, distributori automatici, vendita di cannabis ligth, armi e fuochi d'artificio, articoli per adulti e sigarette elettroniche: nessuna di queste attività riceverà aiuti. 
COSA SI PUÒ FAREI diecimila euro dovranno servire alla ristrutturazione dell'immobile, all'acquisto di impianti, macchinari e attrezzature, per incrementare il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro e l'abbattimento delle barriere architettoniche. Le domande dovranno arrivare a Ca' Sugana entro il 28 novembre, mentre i fondi verranno impegnati entro il 18 dicembre. Dettaglio importante: le nuove attività dovranno sorgere all'interno di locali sfitti e inutilizzati da tempo. E si ritorna al discorso iniziale di De Checchi: «Il nostro impegno è che chi dà in affitto a prezzo calmierato un immobile è sicuro di ricevere, ogni mese, il pagamento». «Questa è la strada giusta - chiude il presidente del consiglio Giancarlo Iannicelli - un negozio aperto contribuisce a combattere il degrado».
Paolo Calia 
Ultimo aggiornamento: 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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