Ladri al campo da rugby: rubato il defibrillatore

Domenica 20 Ottobre 2019
Ladri al campo da rugby: rubato il defibrillatore
SILEA - Cercavano contanti e oggetti di valore ma alla fine, pur di racimolare qualcosa, hanno deciso di rubare uno strumento indispensabile in un impianto sportivo: il defibrillatore. A finire nel mirino dei ladri, la notte tra venerdì e sabato, la sede del Rugby Silea di Cendon dove i malviventi hanno messo a soqquadro uffici e club house causando danni per diverse centinaia di euro. Stando a quanto emerso i predoni si sono intrufolati anche nel vicino Tennis Club per poi fuggire nella notte lasciando l'amaro in bocca a chi, ieri mattina, si è trovato di fronte agli effetti del loro passaggio.
L'INTRUSIONE
I ladri hanno divelto una finestra del club house, l'area dedicata al terzo tempo presente in tutte le società rugbistiche che si rispettino, e una volta all'interno della struttura hanno puntato dritto alle scrivanie degli uffici in cerca di denaro. Forse speravano di trovare parte delle quote degli affiliati. «Ma mica siamo matti, non lasciamo mai denaro nella struttura - spiega Ivan Beghetto -, direttore sportivo del Silea Rugby -. Però i malviventi hanno fatto un vero e proprio disastro buttando tutto per aria e rovistando nelle borse che teniamo negli armadi. Si sono portati via del materiale sportivo, tra cui sciarpe e vecchie magliette (alcune donate da altre squadre), e soprattutto il defibrillatore, che ci siamo dovuti far prestare perchè domani (oggi per chi legge, ndr), c'è la prima di campionato. Purtroppo non è la prima volta che veniamo presi di mira, ma visto il gran caos non escludiamo che non si tratti di una banda di professionisti, ma piuttosto di alcuni sbandati».
LA RABBIA
La società non ha ancora concluso l'inventario, necessario per capire cosa con precisione cosa sia stato sottratto nel corso del blitz dell'altra notte. «Il problema maggiore, alla fin fine, sono i danni - aggiunge Beghetto - alla segreteria e al bancone della club house. Il punto è che ormai, ogni paio d'anni, si ripetono gli stessi episodi e siamo stufi. Tant'è che a breve faremo una riunione per decidere se procedere con l'installazione di un sistema d'allarme. Anche nel caso si tratti di balordi, visto che non si sono portati via il proiettore, l'oggetto forse di maggiore valore che abbiamo, siamo stanchi di queste intrusioni. Di certo però non ci spaventiamo e andiamo avanti». La società, questo è certo, può contare sull'aiuto della grande famiglia del rubgy. La speranza è che qualcuno di loro si attivi, almeno, per riacquistare il defibrillatore sparito.
Alberto Beltrame
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Ultimo aggiornamento: 13:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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