La bella vita del broker: il rampollo 42enne, tra feste e hotel di lusso

Venerdì 18 Ottobre 2019 di Luca Ingegneri
Nicolò Svizzero, 42enne rampollo di buona famiglia, con residenza nel Canton Ticino
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PADOVA - Si spacciava per broker finanziario nel mondo dei vip e dell'alta finanza senza avere uno straccio di abilitazione. É probabilmente destinata ad una brusca interruzione la carriera di Nicolò Svizzero, 42enne rampollo di buona famiglia, con residenza nel Canton Ticino. Da giovedì scorso il sedicente uomo d'affari è rinchiuso in una cella della casa circondariale di strada Due Palazzi, lontano dalle feste e dagli alberghi lussuosi che era solito frequentare. É lì che l'hanno accompagnato i militari del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Padova in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare per il reato di abusivismo finanziario. Indagando sulle ragguardevoli truffe messe a segno nell'ultimo periodo le Fiamme gialle del tenente colonnello Vittorio Palmese, coordinate dal pubblico ministero Marco Brusegan, hanno clamorosamente scoperto che Svizzero esercitava l'attività di intermediazione finanziaria senza averne alcun titolo, in palese violazione dell'articolo 166 del Tuf, il Testo unico delle disposizioni in materia.

 
LO STRATAGEMMAIn sostanza Nicolò Svizzero non può svolgere le funzioni di broker e non ha la qualifica necessaria per gestire sul territorio nazionale investimenti per conto di altre persone, in quanto non risulta iscritto all'albo unico dei consulenti finanziari istituito dalla Consob. Almeno quattro risparmiatori abituati ad affidargli ingenti somme in denaro lo stanno rincorrendo, a suon di denunce, in ogni parte del mondo. Le stanno tentando tutte pur di ottenere la restituzione dei loro capitali. Finora senza risultati apprezzabili. Si tratta di un imprenditore di Monselice, di due industriali milanesi e di un quarto residente a Pavia. Si sono tutti rivolti all'autorità giudiziaria accusandolo di truffa. Avrebbero consegnato a Svizzero la bellezza di trenta milioni di euro. I finanzieri stanno cercando di capire che fine abbia fatto questa enorme mole di denaro. Di tutte queste movimentazioni finanziarie sono state però perse le tracce. Anche la magistratura elvetica è sulle sue tracce. Nel marzo scorso era stato raggiunto, proprio a Padova, da un mandato di cattura per aver distratto 18,5 milioni di euro durante la sua attività di intermediazione finanziaria.
LA LINEA DIFENSIVAIl faccendiere continua a giustificare i ritardi nell'adempimento delle obbligazioni sottoscritte con i clienti ribadendo di non poter rispettare gli impegni. Non sarebbe in grado di restituire il denaro ai risparmiatori. Gli investimenti sarebbero stati veicolati su conti correnti di società con sede a Singapore, tutte riconducibili allo stesso Svizzero, ma oggi inspiegabilmente bloccati. Stando alla versione fornita dal quarantaduenne sarebbe stata proprio una controversia di natura legale, originata da un cliente che voleva tornare in possesso dei suoi soldi, a provocare il blocco dell'operatività dei conti del sedicente promoter.
L'AGENZIA DI VIAGGIAd indirizzare le indagini della Procura padovana è stata però un'ulteriore denuncia. É quella presentata da Eleonora Tardivo e Cristina Tognon, titolari dell'agenzia di viaggi Cartoline nel Cuore, con sede a Selvazzano. Le due imprenditrici vantano crediti per circa 225 mila euro nei confronti di una società, con sede a Singapore, amministrata da Svizzero. Sono i corrispettivi delle spese aeree e di soggiorno in alberghi a cinque stelle di mezzo mondo sostenute dall'agenzia di viaggi per conto del sedicente promoter e di persone del suo entourage. «C'è soddisfazione perché la giustizia sta facendo il suo corso - dichiarano le due imprenditrici - ma dubitiamo che riusciremo a portare a casa i nostri soldi. La madre, la moglie e la sorella continuano a fare una vita con un tenore altissimo, ma non possiedono niente, neppure un'autovettura». Avete cercato di trattare con i familiari? «Abbiamo cercato al telefono la moglie, che vive a Selvazzano. Ci ha detto che lei non ci deve nulla. E non dobbiamo importunarla, altrimenti ci denuncia», concludono le due titolari dell'agenzia di viaggi Cartoline nel Cuore.
Luca Ingegneri
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Ultimo aggiornamento: 18:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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